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"Una storia grande di gente semplice"

La nostra storia grande di gente semplice

 

16 Marzo 1983

Musica Afro, Funky, Brasil, Elettronica (AFBE)

Data storica, nasce Rete Radio Azzurra il mito della musica Afro!
Rete Radio Azzurra è stata la prima radio afro  in Italia che ha proposto un genere musicale totalmente nuovo:
l'Afro Music.
Nasce a Montichiari (BS) per volontà di Fulvio Di Raddo. Migliaia di giovani rimangono estasiati da questo genere di musica Afro. Rete Radio Azzurra organizza i primi Afro raduni nei quali folle oceaniche intervengono da ogni parte d’Italia e dall’estero. Il fenomeno della musica Afro viene studiato anche da sociologi e massmedia e tutto quello che accomuna migliaia di giovani, è proprio la forza della musica Afro e l’anima di Rete Radio Azzurra.
Gli Afro raduni hanno visto la partecipazione di oltre 700.000 persone.
 
afro-DJ Ho accettato di buon grado e con entusiasmo la proposta di Fulvio per mixare il secondo cd Afro di Rete Radio Azzurra. Tanti DJ devono molto in termini di popolarità alle trasmissioni Afro di Rete Radio Azzurra e del suo ideatore Fulvio Di Raddo, ma lui non ha mai chiesto nulla in cambio ed ha sempre dato molto. Gli anni ottanta vedevano arrivare grandi rivoluzioni musicali, dalla new wave, alla musica industriale, dall’elettronica all’afro e questa nuova opportunità di essere e di fare il DJ “di musica alternativa“ non era un percorso molto facile su cui camminare. Fulvio capì immediatamente l’alta qualità di questa nuova musica Afro, ed abbracciò insieme a me questo nuovo modo di proporsi musicalmente, mandando in onda parecchie ore di programmazione con la musica scelta da lui e dai DJ alternativi che andavano per la maggiore a quei tempi. Toccando direttamente con le sue frequenze l’ascolto della gente, ha dato un contributo fondamentale allo sviluppo della musica Afro ed oggi posso tranquillamene dire che il movimento afro non sarebbe stato lo stesso senza Fulvio. Con grande soddisfazione e beneficio per tutti, Rete Radio Azzurra ha ricominciato le sue trasmissioni alla “grande“ con la musica Afro ed è ancora una grande opportunità per tutti. Personalmente ti ringrazio ed amichevolmente Fulvio ti dico ben tornato, ci mancavi molto tu e la nostra musica Afro.
Beppe Loda
 

Verso la prima metà degli anni 70, nella maggior parte dei locali italiani si poteva ascoltare e ballare solo musica italiana, rock e disco music commerciale.

Nel 1974, la Baia degli Angeli di  Gabicce Mare (Pesaro-Urbino) e il Ciak di Bologna furono i primi due locali italiani dove si poteva ballare musica di controtendenza (ovvero musica cosiddetta non commerciale). In particolare la Baia fu il locale che riscosse un maggior successo grazie alla presenza fissa alla consolle di due DJ residents americani: i newyorkesi Bob & Tom (Bob Day e Tom Sison) che suonavano ovviamente musica principalmente di importazione americana: Disco e Philadelphia.

 

Il periodo più bello della Baia iniziò comunque non nel 1974, ma nel 1977 quando Bob & Tom furono succeduti da due DJs Italiani altrettanto bravi: Daniele Baldelli e Mozart che iniziarono ad esibirsi anche in altri locali italiani, suonando Funky, Disco, Soul, Groove, generi del tutto sconosciuti per la maggior parte degli Italiani.

 

 

In particolare nel 1979 sulle sponde del Lago di Garda (Lazise VR) venne aperto il Cosmic in cui confluirono i DJs Daniele Baldelli e Claudio Tosibrandi (TBC) che iniziarono a suonare non solo  Funky ma anche altri generi alternativi come la New Wave, Elettronica, Brasil, Rock Progressive (quello che oggi è noto come KrautRock), Psychedelica, qualcosa di Dark e Punk.

 

Dopo l'apertura del Cosmic e la chiusura della Baia avvenuta nel 1980, altri locali dislocati soprattutto nell'Italia Centro-Nord (Marche, Umbria, Toscana, Emilia. Lombardia, Veneto), aprirono con l'obiettivo di proporre generi musicali alternativi alla musica commerciale di allora, spesso imposta dalle case discografiche alle radio, tv e discoteche popolari. Alcuni di questi ebbero successo e altri no. 

E' inizio in Italia di quello che possiamo definire il fenomeno musicale di controtendenza afro funky il cui termine  afro in realtà aveva poco o nulla a che fare con la vera musica etnica africana. Infatti tale termine veniva utilizzato spesso come modo di dire per far riferimento a un mix di generi musicali come il Funky, Groove, Soul, Elettronica, New Wave, Psychedelica, Rock Progressive, Afro, Brasil, che si contrapponevano alla musica commerciale di allora.

 

I locali "alternativi"che riscossero maggior successo e che ebbero un ruolo cruciale per la nascita della cosiddetta musica di controtendenza in Italia dal 1977 al 1987, furono quindi: 

Cosmic (1979-1984)

Chicago (1978-1987)

Typhoon (1980-1987)

Melodj Mecca (1981)

E' bene sottolineare che queste discoteche erano sconosciute anche alla maggior parte dei miei coetanei di allora, un pò perchè con il loro ambiente stile "hippie" si contrapponevano alle discoteche commerciali (esempio Peter Pan, Pascià, Cocoricò di Riccione), un pò perchè erano considerate ai limiti della legalità (come i rave party di oggi).

In particolare il Cosmic fu negli anni 80, grazie alle sue intuizioni, una delle discoteche più di controtendenza a livello mondiale che, ancora oggi, a distanza di anni, è fonte di ispirazione per nuovi artisti e produttori. La discoteca omologata per 1000 persone, aveva una pista che ne conteneva 700 e non aveva posti a sedere. Si trovava a  Lazise (VR) ed era frequenatata non solo da italiani, ma anche da austriaci e tedeschi.

  

L'impianto audio, tra i più potenti dell'epoca, si avvaleva di casse JBL e amplificazione Macintosh. Alla consolle il duo DB & TBC ovvero Daniele Baldelli (DB) che aveva terminato il suo periodo alla Baia, affiancato nel 1980 anche da Claudio Tosi Brandi (TBC) che suonavano quello che oggi è noto come Cosmic Sound, ovvero un mix che spaziava dal genere Elettronico Sperimentale, New Wave, Psychedelic, Rock Progressive al genereFunky,

Disco, Afro, Brasil. 

 

Una particolarità del Cosmic era l'uso dell' equalizzatore per enfatizzare alcuni parti del brano che assumeva così improvvisamente delle tonalità 'spaziali' o 'cosmiche' (come si diceve in gergo). Va riconosciuto che i primi al mondo ad utilizzare questa tecnica sono stati proprio  DB e TBC, tutti gli altri DJ interessati a questa tecnica singolare hanno poi in qualche modo copiato (spesso anche male). Il tipo di musica 'equalizzata' a quella potenza, gli effetti luce particolarmente suggestivi fecero ben presto del  Cosmic uno dei più importanti locali alternativi al mondo (se non l'unico) che soltanto oggi, grazie ad Internet è stato oggetto di una giusta riconsiderazione.

 

Lo testimoniano i vari nastri delle serate C60 e C90 di quell'epoca che hanno fatto il giro di mezza italia. Serate dai titoli come "Festa Galattica" , "Star Party", "Moon Party" , "St. Valentin Day", "Flyng Trip", possono dare solo una vaga idea di quella che poteva essere una serata al Cosmic: una musica magica, spaziale e di una bellezza unica che aveva il potere di trascinarti in un'altra dimensione! 

 

Un altro fenomeno interessante di quel periodo erano i cosiddetti WoodstockDJ, che erano dei raduni musicali "stile hippie" che si svolgevano ogni anno presso i palazzetti dello sport o stadi del centro-nord Italia.

Possiamo dire che la fine fenomeno afro funky coincide con la chiusura di tutti i locali, avvenuta tra il 1987 e il 1989. Nel 1990 inzia infatti una nuova epoca per la musica di controtendenza: il cosiddetto fenomeno undergroud che nella maggioranza dei casi ricalca molte delle sonorità della musica disco70, funky, groove, soul ma su base esclusivamente elettronica. Le discoteche alternative che proposero questo genere musicale si diffusero ben presto in tutta Italia. Tra il 1990 al 1996 quelle più in voga si trovano quasi tutte tra Rimini e Riccione ed erano in realtà dei Club dove spesso si entrava a caro prezzo (l'equivalente di 80-100 euro di oggi) e solo se eri presente nella "lista" come ad esempio l'Echoes di Riccione, Ethos Mam, Diabolika, Vae Victis, Villa delle Rose, Club99, Pascià. I DJs più apprezzati del momento erano Ricky Montanari e Flavio Vecchi.

Un'altra discoteca di controtendenza molto frequentata in quel periodo era il Red Zone di Perugia con il Dj resident Sauro Cosimetti che suonava i primi sottogeneri house caratterizzati da un mix di campionamenti afro funky su base elettronica.

 

A partire dall'anno 2003 ad oggi c'è stata una riconsiderazione di quello che fu il fenomeno musicale afro funky in Italia negli anni 80. I DJ più famosi di allora, Daniele Baldelli, Mozart, Loda, Rubens, Spranga, che oggi hanno più di 50 anni , sono ritornati sulla scena esibendosi con i loro vari remember in alcuni locali .

LA STORIA INIZIA NELLA PRIMA META' DEGLI ANNI 70 , QUANDO CIO' CHE ACCUMUNAVA ALCUNI GIOVANI ERANO : IL PENSIERO DI USCIRE DAGLI SCHEMI , I CAPELLI  LUNGHI , I PANTALONI A ZAMPA DI ELEFANTE , I COLORI ELETTRICI E IL LOGO  "FARE L'AMORE NON FATE LA GUERRA";

 

 

NATURALMENTE LA MUSICA RILEVA QUESTA EVOLUZIONE , MENTRE QUELLA DAL VIVO VIENE PIAN PIANO ACCANTONATA PER LASCIARE IL POSTO AL METTIDISCHI E LE BALERE SI TRASFORMANO IN DISCOTECHE , IL ROCK LASCIA SPAZIO A QUALCHE COSA DI PIU' ESSENZIALE E MUSICALE ...IL FUNK , ESPRESSIONE DI UNA MUSICA SINTETICA E AL TEMPO STESSO ESTREMAMENTE  D'IMPATTO; 

L 'INCONTRO DI QUESTA CULTURA MUSICALE CON IL FENOMENO DELLA DISCOMUSIC ,DETERMINA LA NASCITA DEL FUNKY....LE SONORITA' ORIGINALI SI AMMORBIDISCONO E NASCONO PEZZI CONCEPITI PER FAR BALLARE LA GENTE E QUINDI MOLTO COINVOLGENTI. CONFLUISCONO SU BASI RITMICHE COMUNI SONORITA' SOUL , R'nB E POP- ROCK.

...1975...immagine storica un giovanissimo Daniele Baldelli alla consolle del Tabù Club di Cattolica.

Approfondimento:

 

        

Tanto per comprendere.......La Fiera della Musica e delle Arti di Woodstock, meglio conosciuto con il più semplice festival di Woodstock[1], fu una manifestazione che si svolse a Bethel, una piccola città rurale nello stato di New York, dal 15 al 18 agosto del 1969, all'apice della diffusione della cultura hippie. Vi si riferisce spesso con l'espressione 3 Days of Peace & Rock Music, "tre giorni di pace e musica rock". Furono presenti circa un milione di spettatori.

Il nome ha origine dalla vicina città di Woodstock, nella contea di Ulster, conosciuta per le sue attività artistiche (vi si organizzano festival d'arte) e fu l'ultima grande manifestazione del movimento che da allora si diffuse peraltro sempre più fuori dagli USA,

IL FUNKY...."Funk" significa, nello slang nero, l’odore prodotto durante l’atto sessuale e di conseguenza "funky" sta per un misto di "sporco", "sexy" e "attraente". Nei circoli musicali di colore è però sempre stato usato come sinonimo di "autentico", quindi associato a tutte le manifestazioni autenticamente popolari. Il termine venne introdotto nel rock da un vecchio hit di Dyke & the Blazers (Funky Broadway, 1967) a identificare un ritmo morbido e sincopato e un arrangiamento mediato del rhythm and blues di New Orleans e dal soul percussivo e monocorde di James Brown (The God Father of Funky).

      

Alle origini il funk era una musica che reagiva alla sofisticazione e alla commercializzazione del soul riscoprendo gli istinti più volgari. Il funk centra sia con il desiderio di sesso sia con i ritmi tribali. Origina tanto dalla strada quanto dalla giungla. E’ volgare e impulsivo quanto lo era il blues delle piantagioni. Il Funk di strada trovò i suoi primi divulgatori "colti" in Kool & the Gang.
L’epicentro fu però, non a caso, sull’asse Detroit-Chicago. A Detroit lo stile venne lanciato, dopo l’annunciazione dei bianchi Rare Earth (Get Ready, 1979; I Just Want To Celebrate, 1971), da George Clinton, presto divenuto il guru del movimento. A Chicago operano invece gli Earth Wind & Fire.

 

 Gli Ohio Players di Clarence Satchell (Fire, 1974; Love Rollercoaster, 1975) furono i più fedeli all’eredità di Sly Stone, benché il sax del leader rendesse il sound più progressivo. Furono loro ad aprire la strada alle tante big band fiatistiche da discoteca, come Brass Connection (un misto di punk, salsa, swing, reggae: Movin’, 1976) e il settetto multirazziale Gap Band (le grooves trascendenti Early In The Morning, 1982, e Party Train, 1983). Al confine ormai con la disco music si situano i Lipps di Funkytown (1980), il duo Peaches & Herb (Reunited, 1979) e i BT Express di Do It (1974).
Una variazione originale del funk dei ghetti di Detroit e Chicago fu il Funky tropicale di Miami, impersonato dai produttori Richard Finch e Harry Casey. La loro K.C. & The Sunshine Band, un ensemble con ben sei percussionisti e tre trombe (tutti neri meno loro due), introdusse nel funk lo spirito esuberante dei balli tropicali (Get Down Tonight, 1975; That's The Way I Like It, 1975; Shake Your Booty, 1976;...). La Miami Sound Machine di Gloria Estefan terrà alta la bandiera del latin-funk con la sia versione disco-decadente del conga afrocubano... A essi venne affibiata l'etichetta di funky più che altro per identificare una musica ballabile e divertente, al limite esultante e comica, poliritmica, pressoché priva di melodia e ricca invece di sincopazione.Tribalismo sonoro e spettacolo coreografico imposero il funk come dance music per eccelenza e rilanciarono l'attributo ballabile della musica afro-americana da sempre sacrificato, per motivi di ordine morale, a favore del cantabile.
In era "disco" il funk si sarebbe trasferito nei locali snob della gioventù bene, mettendo la sua pimpante teatralità al servizio di spettacoli da music hall intellettuale, come nel caso di August Darnell e dei radical-chic di New York, oppure aggiornando il suono delle big band alla tecnologia del rap e dei balli latini, come nel caso dei Konk (Love Attack, 1984).
I due grandi geni di questo funk "leggero" saranno Maurice Starr e Quincy Jones, marpioni della scena attivi da tempo immemore. Il primo inventerà i quintetti di armonie vocali (prima i Jackson Five, poi i New Edition di Coll It Now, 1984 e infine i New Kids On The Block di Hanging Tough, 1989). Il secondo, ex trombettista nelle big band di Lionel Hampton e Count Basie, a suo agio tanto nel soul quanto nel jazz conierà il sound orchestrale di riferimento per l'era "disco".
Il funk fu coronamento di quel processo di volgarizzazione della tradizione musicale nera che aveva avuto inizio con la trasformazione del gospel in soul.
Attraverso le varie contaminazioni jazz e rock, il soul si era già affrancato dagli stereotipi della canzone commerciale nera e aveva assunto una personalità più composita e inquietante. Con l'avvento del funk l'impianto ideologico della musica vocale nera viene del tutto scardinato: nel più puro spirito decadente dei bianchi, l'enfasi torna a essere tutta sull'orgia dionisiaca.
Ma lo spirito del funk sembra discendere piuttosto dalla linea genealogica che passa per lo swing e il twist. Come il travolgente swing fu la musica da ballo ideale del New Deal e come l'esuberante twist fu il ballo ideale della New Frontier, così il degenerato funk è la musica da ballo ideale dei permissivi e devadenti anni Settanta.

LA DISCOTECA...Nel 1975 il mondo della musica leggera nera fu sovvertito dall'esplosione della disco music, che nel giro di pochi anni mutò radicalmente lo standard espressivo dei gruppi di colore, debilitando seriamente la tradizione vocale a favore di una maggior solidità strumentale (sostituendo in particolare la voce con le percussioni nella scala dei valori musicali).
Fu il funky ad aprire le porte alla sottocultura disco. I musicisti funky avevano portato al massimo grado di banalità l'equazione musica-ritmo, annullando spesso la melodia e qualsiasi variazione armonica. D'altronde quello stile estremamente degradato andava benissimo per accompagnare il ballo libero del post-hippie. La disco music ufficializzò la prassi.
La discoteca, cioè il luogo in cui ci si raduna per ballare ascoltando dischi, è derivata dal "dance party" delle comunità nere. Per i bianchi, invece, le discoteche erano sempre stati i locali in cui andavano ad ascoltare musica coloro che erano troppo poveri per poterla ascoltare dal vivo. Ancora una voltaradicati e motivi economici finirono per convergere e per tramutarsi in un fenomeno indirizzato al pubblico dei benestanti bianchi: con il tipico genio dei poveri, gestori e frequentatori elevarono a poco a poco la discoteca a luogo chic. Mentre i primi riempivano le sale di scenografie e luci psichedeliche, i secondi si esibivano in costumi sempre più eccentrici. La spersonalizzazione nell'estasi di massa era compensata dalla totale libertà di partecipazione e di espressione (stile di ballo e abbigliamento eccentrico).
Anche il repertorio andava mutando con il tempo, più che altro per assecondare il principio di musica non da ascoltare ma da ballare. La musica programmata in discoteca era tutto e solo ciò che si poteva ballare. Al Manhattan si diffusero i disco-mix, singoli estesi nel formato long playng (i vacchi EP), che contenevano brani più lunghi dei soliti tre minuti. La musica si assestò in un pulsante 4/4 abbellito da percussioni varie ed effetti elettronici. A questo stile vennero convertiti a popo a poco gran parte dei repertori rock, soul e perfino classico.
Le origini umili della discoteca si posero non appena, per seguire la moda, i club privati (per lo più jet-set o per omosessuali, in ogni caso di emarginati volontari benestanti) si trasformarono in discoteche. A Manhattan si cominciò così ad associare alla discoteca il mondo dei giovani bene e dei giovani omosessuali.
I gay avevano creato una comunità molto compatta dopo i disordini seguiti alla storica retata della polizia allo Stonewall Inn (27 giugno 1969). A differenza del movimento di liberazione della donna, fenomeno eminentemente politico ed esclusivo dei circoli intellettuali, il "gay liberation movement" fu soprattutto un fenomeno sociale che coinvolse l'intera popolazione omosessuale. Perseguitati dall'opinione pubblica e dalle sette puritane, i gay formarono delle piccole isole sociali dentro le metropoli.
I loro locali notturni furono fin dall'inizio i mecenati del nuovo ballabile e finirono per influenzarne il look (frigido ed equivoco).
Un complesso gay tipico dell'era fu quello dei Village People che ebbero con Macho Man (1978), YMCA (1979) e In The Navy (1979) tre dei maggiori successi del genere. Così come gay era Sylvester, la prima star delle discoteche di San Francisco (Dance, 1978; You Make Me Feel, 1979).

Donna Summer, con Love To Love You, e Van McCoy con The Hustle, avevano già inventato tutto nel 1975 (il battito costante, il mix esteso, l'arrangiamento elettronico) ma la "Febbre del sabato sera" (dal titolo del celebre musical di John Travolta, con Stayn' Alive e Night Fever dei Bee Gees) esplose nel 1977, rispolverando il mito anni Cinquanta del teenager ballerino perfetto. La massa degli adolescenti si riversò allora in discoteca, appiattendone i caratteri eccentrici che rimasero peculiari soltanto dei locali più snob, e la disco music cesso di essere una musica solo per neri e gay.
A stabilire il cliché sonoro fu il gruppo di colore dei Chic, i cui leader, Bernard Edwards e Nile Rodgers, sono anche gli scrittori di canzoni disco più copiati. Il loro stile spartanamente elegante, consiste in un funk minimalista propulso dalle linee monumentali del basso di Edwards (uno dei più grandi allo strumento) con interventi corali degli archi e canto "fatale" delle due vocaliste (Dance Dance Dance, 1977; Le Freak, 1978, uno dei super-hit del decennio; Good Times, 1979). Altri gruppi precursori furono quello dei Trammps, resi celebri da Disco Inferno (1977), e quello dei Taste Of Onehy (Boogie Oogie Oogie, 1978). Un'altra importante precorritrice dei tempi fu Gloria Gaynor, che nel 1974 pubblicò un disco, Never Can Say Goodbye, la cui prima facciata era formata da tre canzoni (Honey Bee in particolare) appiccicate l'una dopo l'altra e sostenute dallo stesso, ossessivo, battito. Questo formato di produzione sarebbe divenuto lo standard della disco music. Gloria Gaynor avrebbe avuto il suo maggiore hit con I Will Survive (1979).
Inevitabilmente riprese piede anche il fenomeno dei girl group, ma sulla falsariga dei gruppi vocali a conduzione familiare, con il quartetto delle Sister Slidge, altra invenzione del duo Rodgers/Edwards (We Are Family, 1979), con il trio delle Emotions (Best Of My Love, 1976), tratto d'unione con il soul romantico della Stax, e soprattutto con quello delle Pointer Sisters.
Nella sua fenomenologia la disco music si rivela frutto delle frustrazioni di una popolazione giovanile metropolitana sempre più schiacciata dall'ordine precostituito, dalla totale predeterminazione della vita individuale. Il ballo, e il suo folklore accessorio, è rimasto l'unica forma di liberazione dopo il fallimento dei Sixties.
La disco ha fuso elementi neri (il ritmo) e bianchi (l'elettronica) e ha inventato lo standard musicale degli anni Ottanta. Gli artisti soul o sono decaduti o di sono adeguati, come Michael Jackson, Lionel Richie, ora sofisticato ballader da discoteca. Se Jackson è il "buono", il nero rispettabile che si è integrato e si schiarisce la pelle con la cipria, il "cattivo", l'insidioso satanasso, è invece Prince, il personaggio nero più importante dell'era post-disco, grazie al quale è venuta alla ribalta una generazione di musicisti neri che hanno sempre come sbocco la discoteca ma che impiegano un suono funky più creativo. La controparte femminile di Prince è Sheila E (Escovedo): la libidine animalesca di Erotic City, 1983; The Glamorous Life, 1984, i nove minuti più concitati della storia della disco music...

IL FUNKY ROCK...Le sue prime avvisaglie si ebbero negli anni settanta, con esperimenti del gruppo rock britannico Trapeze, e degli statunitensi Funkadelic. All'inizio degli anni ottanta, fu poi ulteriormente sviluppato dai Big Boys. Successivamente fu portato avanti fino ai giorni nostri da Red Hot Chili Peppers, Fishbone, Primus, Jane's Addiction e Prince (annoverati anche nel contesto del funk metal, derivato dallo stesso funk rock).
Centrali nell’evoluzione del Funky, nella sua matrice più rockeggiante sono indiscutibilmente i Living Colour, che dopo un periodo di abbandono, sono tornati con energia pura.
L’attuale maggiore interprete dell’evoluzione del Funky è senza dubbio Jamiroquai, capace di rimescolare i ritmi tipici del funky rock con quelli del funky originario, più vicino al soul, ed è un bianco! L’ultimo album ha preso il nome di Dynamite, ispirato certamente al “dio padre” del funky, James Brown.

Per questo approfondimento un grazie particolare va a: Fondazione Caponnetto libera contro le mafie, Gruppo Abele, Addiopizzo, Archivio Storico Afrozone..Riferimenti: Rete del Bottone, Fondazione Falcone. 

TRA I LOCALI , CHE ALL'EPOCA PROPONEVANO UN SOUND PARTICOLARMENTE RAFFINATO VI ERANO IL TABU' CLUB DI CATTOLICA SITUATO PROPRIO NEL CENTRO DELLA CITTADINA ROMAGNOLA , CHE AVEVA NELLA PROGRAMMAZIONE MUSICALE , CURATA DA UN ESORDIENTE DANIELE BALDELLI , INFLUENZE FUNKY , SOUL , BLUES E POP E LA BAIA degli ANGELI  DI GABICCE (PS) , CHE CON IL DUO AMERICANO  BOB DAY & TOM SEASON PROPONEVA DISCOMUSIC E PHILADELPHIA

 Bob Day e Tom Sison, due dj di New York agli inizi degli anni '70 diventarono i resident della Baia degli Angeli di Gabicce Monte-Mare. Ai tempi il proprietario della discoteca era Giancarlo Tirotti, un imprenditore definito come "uno della bella gente”, il tipo di persona che si fa le foto con Grace Jones e che è amico di stilisti come Fiorucci ed Armani. Nella discoteca i dj li faceva suonare in un ascensore di vetro che saliva e scendeva mentre la gente ballava. Quando fu la volta di Bob & Tom, i due newyorkesi iniziarono a proporre musica soul, funk e proto-disco. Il loro modo di mixare fece andare fuori di testa tutti gli altri dj del locale e, ovviamente, anche la gente in sala.
I due si fermarono Gabicce per poco: se ne andarono nel '76, giusto in tempo per non rovinare il mito che avevano creato. Tutti alla Baia credevano che fossero dei dj di fama internazionale ma a New York continuavano a rimanere dei perfetti sconosciuti. Quando se ne andarono lasciarono il loro posto a due italiani: un bambino prodigio di 16 anni chiamato Claudio Rispoli, aka Dj Mozart, ed un altro dj di un paese vicino a Cattolica, Daniele Baldelli.

Bob Day e Tom Sison furono la coppia di dj's con la quale la Baia si consacrò....ogni due settimane si recavano in America per seguire da vicino le ultime novità discografiche per poi importarle, in anticipo, sulla costa alla Baia degli Angeli. Bob e Tom fecero coppia anche nella vita e si mormorava allora che, considerata la loro fortuna alla Baia, in realtà avessero trovato qui la vera America. (fonte Rete105).

Da Baia degli Angeli a Baia Imperiale. La BAIA DEGLI ANGELI  fu aperta al pubblico il 29 giugno 1975, dopo un anno in cui era stata gestita come sporting club (cioè locale d'intrattenimento con l'ingresso riservato ai soci); il titolare era l'imprenditore Giancarlo Tirotti.
L'interno dell'edificio ospitava ambienti fastosi ed eleganti, in cemento bianco con foto di Marylin Monroe. Tutto l'interno era illuminato da una batteria di fari posta su un braccio meccanico che poteva muoversi da una pista all'altra. La pista da ballo centrale era circondata da due piscine, mentre un'altra piscina era sovrastata da una passerella in cristallo sulla quale i clienti potevano ballare. La consolle del disc-jockey era posta all'interno di un ascensore con le pareti di vetro. Il dj poteva quindi, a piacere, salire al primo piano, dove aveva una vista completa della pista esterna, adiacente alla piscina. Era anche presente un negozio di abbigliamento di nome Happy Fashion.
Ancor di più dell'arredamento, fu la musica a rendere famoso il locale in tutt'Italia. Tirotti faceva viaggi per affari negli Stati Uniti e frequentava la scena disco newyorchese. Alla metà degli anni settanta, a New York i club di tendenza avevano soppiantato la "scaletta" tradizionale dei locali da ballo, che prevedeva l'alternanza di cinque pezzi veloci con di cinque pezzi lenti (abitudine seguita universalmente, anche in Italia). I dj suonavano sempre e solo dance music per tutta la sera, mixando un brano con l'altro. A Tirotti quest'idea piacque e decise di importarla in Italia. In un locale ascoltò le selezioni di Tom Season e Bob Day e li scritturò per il suo locale. La Baia fu quindi la prima discoteca italiana a suonare musica da ballo "veloce" nonstop.

Inoltre la musica che si sentiva alla Baia non si sentiva negli altri locali. Season e Day, infatti, avevano stipulato un accordo con i rivenditori di dischi della Grande Mela che assicurava loro l'esclusiva in Italia delle novità discografiche. Tom e Bob, compagni anche nella vita, si recavano tutti i mesi a New York per scegliere le novità da suonare nel locale. La Baia fu anche la prima discoteca in Italia a chiudere alle ore 6 del mattino; queste caratteristiche peculiari resero il locale molto rinomato, e gli diedero fama nazionale. Dal tetto dell'edificio veniva lanciato un raggio laser, come "stella cometa" per il popolo della notte, che così sapeva dove orientarsi per raggiungere il locale. Anche in questo la Baia fu la prima in Italia.

L'importanza del locale fu evidente nel triennio 1976-1979, quando la Baia si ritagliò la fama di luogo di tendenza grazie alle scelte musicali innovative ed all'orario prolungato fino all'alba.

Season e Day lasciarono il locale alla fine del 1977, sostituiti da Daniele Baldelli. Successivamente iniziò la sua carriera alla Baia DJ Mozart, che diventerà un personaggio simbolo del locale. La Baia faceva conoscere la propria musica anche con le audio cassette registrate dal vivo. Così, anche chi non poteva andarci (a metà degli anni settanta pochi giovani possedevano un'auto propria) poteva ascoltare il suono di Baldelli e Mozart. Le selezioni dei due dj erano uniche e mai sentite prima. Mostrando un'attitudine e una versatilità non comuni, mixavano la disco (la disco music di Season e Day) con l'elettronica dei Kraftwerk e il jazz-rock di Jean-Luc Ponty, inserendo il funky come il collante di tutto.

Nel 1979 la discoteca si trovò al centro di un fatto di cronaca nera: nel parcheggio del locale venne ritrovato un giovane deceduto in stato di overdose. In seguito all'inchiesta, il locale fu chiuso. La proprietà cercò di riaprirlo col nome di Nepentha, l'angelo della Baia, con lo slogan "L'unica droga è la musica". Questo locale ebbe poco successo, tanto che la nuova avventura terminò dopo circa un anno. La discoteca è stata riaperta nel 1985 in veste completamente rinnovata: col nome di Baia Imperiale. 

               

                                                                              ( Dj Mozart )

PROPRIO LA BAIA FU IL LOCALE CHE IMPOSE NUOVE REGOLE E NUOVE TENDENZE , INFATTI FU IL PRIMO LOCALE CHE APRIVA TARDI (DOPO MEZZANOTTE) E CHIUDEVA TARDI. SIAMO NEL 1976 , LA BAIA DEGLI ANGELI E' ORMAI UN FENOMENO DI TENDENZA: GRANDI ASSEMBRAMENTI DI FOLLA SULLA VIA PANORAMICA CHE CONDUCE AL LOCALE , ILLUMINAZIONE A GIORNO E UNA CONSOLLE DI TUTTO RISPETTO CON UN CERTO CLAUDIO RISPOLI IN ARTE DJ MOZART. 

....sotto momento di relax per il dj Mozart a bordo piscina alla Baia degli Angeli..

   

Philadelphia è una città importante non tanto per il blues, ma per la musica nero-americana in genere: infatti l’unico bluesman “puro” importante nativo del posto è il grande Otis Rush, che però emigrò presto a Chicago, diventando parte integrante della storia del blues di quella città. C’è però un’importante tradizione di soul che comprende molte cose diverse e va sotto il nome di “Philly sound”, che chiunque si sia formato musicalmente negli anni ’70 non può non ricordare.

Verso la fine degli anni ’70 non si trovavano dischi di blues e soul neroamericano nei negozi italiani, quasi per niente. Poi nell’80 arrivò il film “The Blues Brothers” che cambiò radicalmente le cose,ma prima di questo giro di boa il blues per noi era solo una spezia del rock dei Rolling Stones, di Jimmy Hendrix, Janis Joplin,ecc

Il famoso “Philadelphia sound” ci arrivò alle orecchie perchè il signor David Bowie nei primi ’70 fece una virata rithm’n'blues con l’album “Young Americans” e scelse proprio di produrlo lì, contaminando con quel suono il suo rock decadente e “british” il risultato fu ottimo e permise a Bowie di espugnare le classifiche americane, impresa che fino a quel momento era fallita.

Il sound di Philadelphia era sinonimo di raffinatezza e di sensualità musicale, era spesso molto ricco e articolato e impastava fondali di archi, sezioni di archi e tante, tante bellissime voci. Soprattutto voci: questo perchè c’era una importantissima tradizione gospel, di cui sarebbe sufficiente fare i nomi di Clara Ward e delle Davis Sisters, gruppo nel quale cantò per alcuni anni Jackie Verdell che influenzò non poco la giovane Aretha Franklin.

Il gospel di Philadelphia era una tradizione solidissima che condizionava anche gli artisti bianchi, ad esempio Halls & Oates (famoso il pezzo "She’s gone" dove si sente chiaramente la voce di due musicisti bianchi che padroneggiano alla perfezione le tecniche vocali e lo spirito del gospel).

Il soul di Philadelphia ha comunque anche rappresentanti di primissimo piano come Salomon Burke e Billy Paul. Il primo è stato uno dei più grandi cantanti soul anni ’60, periodo nel quale insidiava anche la popolarità di Otis Redding; il secondo invece è un raffinatissimo simbolo del Philly Sound: partito dal jazz vocale alla Nat King Cole, creò prima di gente come Barry White una figura di cantante soul morbido e jazzato,con la capacità di unire l’improvvisazione jazz al misticismo gospel della preghiera iterativa e umorale.  Ma va citata anche un' artista semisconosciuta come Lorraine Ellison nel brano “Stay with me baby” ....la scena Jazz di Philadelphia è sempre stata di altissimo profilo, nomi come Benny Golson e John Coltrane bastano per averne un’idea. 

Anche la vitalità di due ambienti musicali (jazz a gospel) sono alla base della ricchezza orchestrale del Philly Sound di gruppi come gli Stylistics, gli O’jay o di solisti come Jean Carn o Lou Rawls..

PROPRIO BOB & TOM , IN SCADENZA DI CONTRATTO , SENTIRONO SUONARE BALDELLI AL TABU' E LO INVITARONO ALLA CONDUZIONE DELLA CONSOLLE DELLA BAIA NEL 1977. 

 

..in foto sopra i mitici piatti Technics sp15 usati nella consolle mobile della Baia, questi dotati di braccetto originale mentre nel locale di Gabicce veniva utilizzato uno Sme serie 3. 

IL 1977 E IL 1978 FURONO GLI ANNI DI UNA VERA E PROPRIA CONSACRAZIONE DEL LOCALE DI GABICCE.....BALDELLI E MOZART INTRODUSSERO NELLA LORO PROGRAMMAZIONE ESCLUSIVAMENTE FUNKY E DISCOFUNKY E LA BAIA DIVENNE UN VERO MITO DI QUESTI ANNI : MUSICA VELOCE, ORARI DI APERTURA STRAVOLTI , LUCI E WATT  DI POTENZA ECCEZIONALI.

  

            

...foto sopra: scatto dal lato piscina della Baia con lettini e tavolini...foto gentilmente offerta da Attilio Fabiani e da BaiaCelebration....

TRA LE FESTE ALLA BAIA , QUELLA SICURAMENTE , TRA LE PIU' RIUSCITE FU IL MARYLIN PARTY CON GIGANTOGRAFIE DELL'ATTRICE CHE TAPPEZZAVANO OGNI ANGOLO DEL LOCALE.  

   

Curiosità:  La Baia degli Angeli nasce nel 1974 sulle colline di Gabicce (PU). Il locale era assolutamente innovativo rispetto allo standard delle discoteche dell'epoca, l'arredamento era completamente bianco, effetti luce e ovunque immagini di Marylin; all'interno c'era una piscina e una pista da ballo, all'esterno un'altra piscina e una seconda pista da ballo. La consolle era un ascensore, con le pareti di cristallo, che permetteva di passare da una pista all'altra. All' interno un negozio di abbigliamento Happy Fashion. La Baia si avvicinava molto ai modelli americani, infatti i dj's scelti dal gestore furono due americani Bob Day e Tom Sison coadiuvati da altri due italianissimi Luciano Mariselli e Pino Cardinali. La musica proposta era Discofunky e Philadelphia..l'impianto stereo all'avanguardia si avvaleva di giradischi Thorens. 
Nel 1977/78 subentrano altri due importanti dj's: Daniele Baldelli (proposto al gestore della Baia proprio da Bob e Tom...i quali gli regalarono per questo singolare passaggio di consegne una copia del disco "Hit & Run- Loleatta Holloway") e Claudio Rispoli in arte dj Mozart (che studiava pianoforte al Conservatorio). 
Nel 1979, dopo un periodo difficile da gestire la Baia chiude i battenti....riaprirà dopo una breve chiusura con il nome Big Nephenta l'Angelo della Baia fino al 1980 quando arriva la chiusura definitiva. 

VERSO LA META' DEGLI ANNI 70 IL CIAK DI BOLOGNA ( INIZIALMENTE BEL CASTELLO IN ONORE DELLA SUA PARTICOLARE ARCHITETTURA) FU IL LOCALE CHE COME LA BAIA CREO' MOLTE MODE E TENDENZE....LA CAPIENZA ERA  DI CIRCA 1500 PERSONE ALL'INTERNO (E FINO A 4000 CON LO SPAZIO ESTIVO ESTERNO), L'IMPIANTO AUDIO ERA ALL'AVANGUARDIA; IL CIAK FU UNO DEI PRIMI LOCALI AD ESSERE EQUIPAGGIATO CON UNA COPPIA DI GIRADISCHI E UN MIXER VERO E PROPRIO.......I SUOI DJ'S PIU' RAPPRESENTATIVI FURONO MIKI E MANDRILLO........PROPRIO MIKI (GRANDE LA SUA PASSIONE: ERA BATTERISTA E GIORNALISTA DI UNA RIVISTA ITALIANA DI MUSICA), AVEVA PARENTI A NEW YORK, PER CUI EGLI AVEVA A DISPOSIZIONE UN SOUND CHE NEL RESTO DEI LOCALI ITALIANI ARRIVAVA QUASI SEMPRE DOPO. MIKI E' STATO ISCRITTO AL NEW YORK RECORD POOL E PRESTO LA SUA COLLEZIONE DI VINILI DIVENNE IMPORTANTISSIMA PER QUANTO RIGUARDA I GENERI DISCO/FUNK/SOUL/AFRO E PHILLI.

Miki , cominciò a mixare nel 1974,fu il primo DJ italiano ad usare un set di cuffie per individuare il posto migliore per tagliare la canzone, e il primo a manipolare il giradischi per tenere le canzoni perfettamente a tempo.Ha anche utilizzato gli equalizzatori, non solo per aumentare i bassi nella base, ma anche per compensare la perdita di alti che si verifica quando durande il mixaggio una traccia viene rallentata. Tutto questo da autodidatta, in quanto non vi era nessun altro che facesse una cosa simile in Italia ai quei tempi. La musica che gli era inviata da New York si adattava perfettamente al suo suo stile DJ, quindi si può sicuramente dire che Miki è stato il primo DJ italiano ad proporre musica in stile discoteca in Italia.Le sue capacità con il giradischi, più la sua collezione di dischi hanno fatto di lui un punto di riferimento per molti dj italiani che hanno seguito le sue orme, come testimonia il fatto di aver abbandonato il vecchio stile di chiacchierare tra una canzone e l'altra ed il mixare per cinque ore senza soste e perfettamente a tempo. Miki è stato resident al Ciak fino al 1990, quando si ritirò dalla scena artistica per motivi personali. (fonte MillionDollarDisco).

   

       

 Il 13 marzo del 1976 venne inaugurato il mitico Picchio Rosso di Formigine (MO), un fenomeno di costume che è entrato nell’immaginario collettivo.Il “Picchio” (così tutto lo chiamavano ) era la discoteca “nuova”, quella più moderna, con i djs più conosciuti, gli spettacoli più importanti, gli impianti luce più strabilianti e gli slogan più efficaci. Il Picchio, colpì subito per la sua grandezza, l’architettura e l’arredamento molto moderno. Nessuno si sarebbe mai immaginato che quei “divanetti” rossi e quell’ingresso “spaziale” con i neon gialli da tutte le parti diventassero così famosi ed avessero poi avuto un ruolo così importante nel costume, nella cultura e nella società. Il Picchio aveva anche un giardino estivo il “Settimo Cielo”. I disc-jockey erano Fabrizio Zanni, Enrico Zanarini, Enzo Persueder e lo storico direttore artistico era Mauro Marchi.

 

 Il Picchio Rosso è stato senza dubbio una delle realtà più belle ed importanti di quegli anni: "Nei weekend c’erano dalle quattromila alle cinquemila persone senza contare gli altri giorni della settimana" - spiega il direttore artistico dell'epoca Mauro Marchi - "Praticamente eravamo chiusi solamente il martedì. Il Picchio fu la prima grande, importante discoteca sorta in Italia. Era nata come balera perché i locali funziovano e c'erano le orchestre. Questa idea durò solamente due settimane poi convinsi il proprietario Mario Boni a cambiare completamente la programmazione. Iniziò così l'era del Picchio Rosso".
Tra i tanti i personaggi che vi si sono esibiti ricordiamo Anna Oxa, Loredana Berté, Mia Martini, Patty Pravo, Donna Summer, Vasco Rossi e molti molti altri. È stato anche il set di alcuni film, basta citare “I mostri” con Ugo Tognazzi. In quell’epoca, i locali da ballo, poi chiamate discoteche (dove si suonano i dischi) si contavano come le dita di una mano. Era l’inizio di un epoca di costume e di grandi rivoluzioni musicali, il culmine della disco ­ music, del funky, della new wave (fine anni  '70..inizio anni '80) . Al Picchio, c’erano la sigla iniziale e finale e un orario per i dj's. Uno faceva la prima parte, l’altro la seconda. La settimana dopo il contrario. C’erano dei riti da rispettare. Per esempio, nessuno poteva andare in consolle senza l'ordine del direttore di sala Luciano Riccò. "Il Picchio Rosso faceva fatturati molto importanti" - sottolinea il dj storico Luca Zanarini - "Si lavorava dodici mesi all'anno e venivano impiegate circa 100 persone con una punta di 150 nei periodi estivi. Erano bei tempi. I ragazzi di oggi quelle cose non riescono neppure ad immaginarle. C'era poca delinquenza, poca droga e tanta bella musica".
Ogni sera un appuntamento, un evento, un motivo per andare al Picchio e divertirsi. Il lunedì Picchiorossoincontri (cultura&spettacolo)...c'era anche una sigla ad inizio serata e il gioco di luci era diverso sulla sigla. Uno show. Poi iniziava la serata, con la battuta bassa, per far scaldare l’ambiente. I dischi non si suonavano due volte. C’erano i lenti. "L’intrattenimento e la musica erano di tipo popolare ma con gusto" - sostiene Mario Boni, proprietario e presidente della società di gestione - "quando il Picchio aprì si pagava 5/10mila lire e la consumazione era a parte". C’erano pochi omaggi e scattava la caccia alle tessere. Ci si metteva il vestito buono per andare a ballare...e chi non aveva i soldi per la consumazione, faceva un “chinotto” (andava in bagno e si chinava per bere dai rubinetti). I bagni avevano la “turca”. Si poteva fumare e quando i ragazzi ritornavano a casa bisognava mettere fuori i vestiti perché “puzzavano di fumo”. Grazie a Gazzetta di Modena per questa storia.

 

Sopra logo storico de "La Locanda del Lupo" ...più a destra Gigi Mulazzani e Cecco Domegna (rispettivamente proprietario e resident dj) nella consolle del New York di Miramare (estate 1979)

Approfondimento: Cecco Domegna Gioacchino Caggia nato il 01/08/1955 a Barletta (BA) in attività dal 1973 al 1982 tra Piemonte (discoteca La Perla di Omegna, La Playa Verbania, Andromeda Verbania, La Selva Ghiffa Verbania, Sandokan Gravellona Toce), Trentino Alto Adige (discoteca Club Le Streghe Canazei, Il Gatto Nero Canazei, Tobià Alba di Canazei, La Cantinetta Campitello di Fassa), Riviera Romagnola (discoteca New York Miramare di Rimini, Las Vegas Rimini, Bahamas Rimini).


La Locanda del Lupo del signor Gianfranco Mulazzani e' stato uno dei locali piu' in voga e frequentati degli anni 60/70 (arrivava a contenere anche 3/4 mila persone). Fu il locale che lanciò Al Bano e fece conoscere alla gente Renato Zero agli inizi degli anni '70!  Per gli artisti "passare" dalla "Locanda" (come veniva denominata) era il miglior trampolino di lancio per presentare l'album del momento; nel '73 i Pooh presentarono l'album "Parsifal. Sono tanti i nomi che sono passati dalla "Locanda" tra cui Celentano, Cocciante, Marcella Bella, I Matia Bazar, ecc...ecc.... Ricordo pure degli interventi radiofonici fatti dal locale, uno dei quali era presentato da Jocelin e un altro ancora da Claudio Lippi (che all'epoca era conosciuto come cantante)! La prima vera ristrutturazione del locale fu fatta nel '76 quando comincio' in riviera la moda dell'esotico e la "Locanda" stando al passo con i tempi si presento'ai clienti con una veste davvero caraibica: i divani erano ricoperti di iuta con loghi di caffe', rum e prodotti esotici, dal soffitto si calavano delle enormi farfallone di tessuto e le piste da ballo erano in acciaio inox contornate da luci ammalianti. Il bar era situato in un angolo e tutto intorno c'erano dei grossi cilindri neri che fungevano da tavolino e sopra di essi delle lampade colorate (di quelle fatte col vetro soffiato e dipinto) e appoggiati ad una parete vi erano alcuni videogiochi (erano i primi a vedersi in Italia) e manco a dirsi si trattavano del mitico "Space Invader" e del "Pac-man". Il DJ era Gigi Mulazzani che, come era di rigore all'epoca, oltre a "piazzare" i dischi sui piatti (rigorosamente Thorens TD124) faceva pure da speaker presentando i dischi di volta in volta. Come si usava allora il DJ si alternava con i "gruppi" (i complessi musicali) e alla Locanda il "gruppo" che ando' per la maggiore era quello dei Caelestium, un complesso davvero bravo e trascinante (incisero un disco del loro successo "Sotto la pioggia"). La cosa che penso manchi nei locali di oggi sono i mitici "lenti" che fungevano da vero espediente per poter "rimorchiare" qualche bella fanciulla e alla "Locanda" l'atmosfera diventava davvero magica quando si ascoltava Louis Amstrong, Frank Sinatra, Santana e i cantanti italiani in voga al tempo! La pubblicita' del locale la si faceva in spiaggia vestendosi da pagliacci e le ragazze da bamboline e non vi dico che sudate con quegli abiti addosso! Fu proprio qui, alla Locanda del Lupo, che imparai ad usare le luci come “lightJay” e feci pure una serata memorabile come DJ nel Capodanno del 1977. Purtroppo gli anni correvano veloci e la moda cambiava costantemente e quindi pure la "Locanda del Lupo" vide la sua fine, ma come un'araba fenice risorse dalle proprie ceneri con un nuovo look e anche con un nuovo nome: "NEW YORK"! Penso che chiunque sia venuto in riviera in quegli anni non possa non essere entrato almeno una volta nella mitica "Locanda del Lupo" e non abbia dei teneri ricordi!
(Pubblicato da Legend su baiadegliangeli.blogspot.it)

Dalle ceneri della "Locanda del Lupo" di Miramare di Rimini, nacque il "New York". Per l'epoca (1979) era una discoteca davvero all'avanguardia visto la tecnologia applicata ad ogni parte della struttura: 10.000 watt di audio e luci supertecnologiche con consolle DJ composta da tre piatti Thorens TD125 con bracci Stanton e testine Shure. Sulle facciate dell'ingresso c'era dipinta la citta' di New York mentre all'interno facevano bella mostra di se' grosse colonne a specchi, cilindri e sfere (sempre con specchietti) e un grande pannello (a sinistra della cabina DJ) con tante lampadine comandate da una centralina elettronica che creava effetti luminosi da capogiro. (cit.Stefano Monegato)

  

Dalle ceneri della "Locanda del Lupo" di Miramare di Rimini, all'inizio del 1979 nasce il "New York" con il grande Jano Betti in consolle. 

 

NEL 1979 A LAZISE SULLA SPONDA VERONESE DEL LAGO DI GARDA SI CERCA DI CREARE UN NUOVO LOCALE ALTERNATIVO , LA CUI MUSICA INNOVATIVA DEVE ESSERE L'ELEMENTO TRAINANTE DEL PROGETTO...NASCE COSI' IL COSMIC.

    

 (D. Baldelli)                                        (C. Tosibrandi)

LA DISCOTECA OMOLOGATA PER 1000 PERSONE NON AVEVA POSTI A SEDERE E UNA PISTA CHE NE CONTENEVA 700.L'IMPIANTO AUDIO , TRA I PIU'POTENTI DELL'EPOCA, SI AVVALEVA DI CASSE JBL E AMPLIFICAZIONE McINTOSH.

  

LA SCELTA DEI DJ'S SI ORIENTA SU D.BALDELLI CHE AVEVA TERMINATO IL SUO PERIODO ALLA BAIA , AFFIANCATO NEL 1980 ANCHE DA CLAUDIO TOSIBRANDI TBC,

Approfondimento: Claudio Tosi Brandi nel 1978 dopo aver studiato chitarra in conservatorio, creato due gruppi musicali aspirava a diventare un disc-jockey. All' epoca era una figura ancora semisconosciuta, infatti nelle sale da ballo , erano quasi sempre i camerieri che mettevano i dischi senza mixare quando il gruppo che suonava dal vivo faceva la pausa. Dopo aver lavorato in una radio (Radio Sabbia) per un anno finalmente ebbe l'occasione che aspettava e cominciò a lavorare in una discoteca di Riccione il mitico Papillon, era il periodo della Baia degli Angeli con i due dj americani Bob e Tom ( i primi a mixare in Italia).
In quel periodo le discoteche si dividevano in due generi musicali la disco-music e il funky, lui era un funkattaro anzi era "il funkattaro". La cosa che ricorda più volentieri era la ricerca del materiale, non c'erano negozi che facevano importazione perciò doveva viaggiare moltissimo e fare molti sacrifici per trovare i brani.
Alcune volte per creare un "remix" del pezzo si metteva un 45 a 33 e viceversa, questa fu un idea che copiarono praticamente tutti in quel periodo.
Poi la svolta, un pomeriggio mentre era dentro un negozio di dischi di Rimini arrivò una telefonata: "Ciao mi chiamo Enzo sei libero giovedì prossimo per una serata?"-"si ma in quale locale?"-"il locale si trova a Lazise sul lago di Garda e si chiama COSMIC!".
Fece la serata e alla fine il gestore gli chiese se voleva rimanere lì, la risposta fu chiara e semplice così venerdi primo febbraio 1980 era in riva al lago. Chiaramente da quel giorno la sua vita cambiò...l'occasione che tutti aspettiamo almeno una volta nella vita e cioè fare del proprio lavoro un divertimento. Alla consolle del Cosmic, Claudio, sviluppò tutte le idee che aveva: l'equalizzazione,il campionatore, le percussioni, le schrecciate e tutto un modo di intrattenere il pubblico molto particolare.

 

Claudio Tosibrandi alle prese con i mitici piatti Sp15

      

 

....tra il 1983 e i primi anni 90 Claudio tosibrandi infiammava il suo pubblico suonando durante i dj-set con batteria elettronica o drum machine....foto a destra Cladio Tosibrandi e il lj Enzino nella cabina dj del Cosmic

....uno scatto dalla pista del Cosmic: in consolle Tbc, Baldelli, più a destra renato Curatola ed infine Enzino.


Nel giro di pochi mesi il COSMIC diventò il locale più famoso d'Italia, la gente veniva da ogni regione d'Italia, fu il primo locale di tendenza. Poi cominciò a girare in lungo e in largo la penisola ,finchè la voce arrivò anche in Austria.
Così fu chiamato oltre frontiera e da lì poi il fenomeno si sparse in mezza Europa sempre mantenendo il genere musicale denominato afro-funky.
Dopo il Cosmic passò in un locale dove il genere predominante era house, il locale si chiamava PETER PAN e qui conobbe Andrea Raggi in arte CIRILLO. Tbc e Cirillo suonavano house all'avanguardia e acquistavano spesso musica a Londra.

...verso la fine degli anni 90 il Cellophane cambia il nome e diventa Over Multimusic, la direzione musicale affidata a Claudio Tosibrandi, il club ha il suo massimo splendore dal 1994 al 1998; nelle due sale la sperimentazione raggiunge livelli altissimi...poi il crollo dovuto ad un improvviso cambio di tendenza che in Italia sfavorì la musica elettronica per sonorità house più commerciali.


Poi arrivò un altro grande cambiamento il BYBLOS,il mitico locale sulla collina di Riccione, suo locale estivo degli ultimi 5 anni e nel 2000 LE MIRAGE e LA VILLA DELLE ROSE credo che i nomi dicano tutto. E domani? ...(fonte:discoteche afrofunky website)

 

 

 

..sopra un' immagine di Claudio Tosibrandi nella consolle del Papillon di Riccione. 

GIOVANE DISC JOCKEY FUNKATTARO CHE BEN AVEVA FIGURATO TEMPO PRIMA AL PAPILLON DI RICCIONE ; CON LORO A SUPPORTO SUONAVANO ANCHE MARCO MALDI E GIANNI MASELLI.

L'INTERESSE PER IL FENOMENO COSMIC SI HA SUBITO LA PRIMA SERA DELL' INNAUGURAZIONE , CHE PER LA FORTE AFFLUENZA DI PUBBLICO SI E' DOVUTA RIPETERE PER 4 SERATE CONSECUTIVE.

 

ANCHE SE SI POSSONO DISTINGUERE VARI PERIODI NELLA STORIA MUSICALE DEL COSMIC , DA QUELLO PRETTAMENTE FUNKY DEL '79 , AL POP DI M.OLDFIELD NEL '80 , A QUELLO ELETTRONICO DEL ' 82 , VENNE ELABORATO UN SOUND TUTTO PARTICOLARE CHE SPAZIAVA DAL BOLERO DI RAVEL SOVRAPPOSTO AD UN BRANO DEGLI AFRIKA DJOLE , OPPURE UN PEZZO SPERIMENTALE  DI STEVE REICH SUL QUALE SI MIXAVA UN CANTO MALINKE DELLA NUOVA GUINEA , OPPURE ESTRAENDO L'AFRICA NEI DEPECHE MODE SUONANDOLI A 33 GIRI ANZICHE' 45  E ANCORA UNENDO SU UNO STESSO PATTERN DI BATTERIA ELETTRONICA UNA VENTINA DI BRANI AFRICANI.....NASCE COSI IL COSMIC-SOUND , CIOE' L'INSIEME DI MUSICA ELETTRONICA , AFRO , ETNICA , INDIANA , REGGAE . FUNK.

 

 

......a proposito del fatto di mescolare vari generi musicali e vari artisti....il seminterrato della casa di daniele Baldelli è un vero e proprio archivio del sound e ospita un patrimonio di oltre 60000 vinili...........

 

Curiosità: nella foto sotto un immagine di uno dei proprietari della discoteca Cosmic (una coppia di imprenditori veronesi di S.Giovanni Lupatoto lui Enzo Longo dentista e sua moglie Laura Bertozzo) all'epoca circolavano voci che la coppia avesse anche una boutique chiamata "la Chiocciola" con sede a S.Giovanni Lupatoto dove si commercializzavano abiti firmati Fiorucci .

Enzo Longo non amava molto limitarsi a fare il dentista, cercava qualcosa di "diverso"...aveva molte conoscenze per cui gli riuscì molto facilmente ad ottenere permessi per aprire il Cosmic...cosa che nel 1979 non era molto semplice. 

Da:Foto dal post di Franco Ferrandino in Cosmic Disco.......la leggenda. Altre fonti Facebook © 2014. 

   

                         

 .....foto sopra: la caccia all'adesivo presso la cassa del locale

 

 

  

...divenne sempre di più uno stile di vita ....un modo di essere ...di identificarsi....di vestire.....alcuni negozi specializzati nella vendita di dischi o cassette accompagnati quasi sempre da abbigliamento...pantaloni...borse...acessori ......una breve testimonianza dei negozi più in voga negli anni 80 raccolta da un Social: a Bergamo c'era un negozio di vestiti molto frequentato da noi dell'ambiente ... vestiti, adesivi, cassette e tanto altro! Mitico....in via Moroni a trenta metri dal Casbah..il Chandra era un negozio di usato e anche nuovo...Il Luna era mitico...ci lavorava Ivan prima che andasse al Casbah...si acquistavano borse e cinture.....ora non c'è più nemmeno la galleria Kennedy....un sacco di jeans e maglie al Lunastras..Ivan me lo ricordo bene con il suo cappellino etnico.. in via xx settembre a Brescia da Ivan del Casbha...prima Lunastrass, poi Casbah, sempre con Ivan ....quante cassette in vendita alla cassa.....quanti dischi da American disco...Casbah e Lunastrass, via Moroni (BG)..Brescia non Bergamo..camice cinture jeans,tutto da Ivan che ricordi.....e Stereo Shop..oppure Campo di Fragole a Brescia..anche da Luna strass...era sempre pieno di gente...

 

UN'ALTRA PARTICOLARITA' DEL COSMIC , ERA L'UTILIZZO DELL'EQUALIZZATORE USATO COME STRUMENTO MUSICALE ; INTERVENENDO RITMICAMENTE SU TASTI E CURSORI SI MANIPOLAVANO LE VARIE FREQUENZE CREANDO ACCENTUAZIONI SU UNA VOCE O SU UN BASSO , STRAVOLGENDO E CARICANDO IL BRANO CHE SEMBRAVA COSI REMIXATO DAL VIVO. 

 

Forse non tutti sanno che l'equalizzatore Ge20 di Teac non lavorava in coppia con altre apparecchiature ma non era il solo usato. Al Cosmic veniva usato questo ma accoppiato all'espansore dinamico DBX . Mentre per la produzione delle cassette si usava un altro equalizzatore il Sondcraftsmen  (paradossalmente un attrezzo che si avvicina molto al tipo di equalizzata delle cassette è l' Outline PA 1004).  E McIntosh?? Oltre al GE 20 in serie era collegato l'espansore dinamico marca "Dbx", i finali erano McIntosh, il mixer era un Teac Tascam e i piatti i favolosi Technics SL 1015. Compressore di dinamica Dbx collegato prima dell' equalizzatore per non limitare i tagli di frequenza. 

Come giradischi all'epoca anche gli "Sp15" di Technics erano al top. L' SP15 è il corpo piatto senza lo chassis e braccio da aggiungere, il tutto assemblato diventa SP 1015 con aggiunta del braccio a piacere (veniva spesso usato l'EPA 250 come braccio oppure a discrezione si poteva montare anche lo SME, sicuramente la combinazione ottimale per come è stata studiata e progettataera con l'Epa senza nulla togliere comunque all' Sme.  Approfondimento a cura di P.Polato, ArchivioAfrozone, E. Beccaro CameoMix, C.Ðiva, M.Napoli, M.Conzatti, M.Bovo, R.Tebaldi. 

        

..famosissime le "cassettine" che hanno girato per molto tempo in tanti mangianastri o nelle autoradio. Di seguito un elenco abbastanza preciso delle produzioni : 

1979 - C1-C18 siglate BD (mix by Baldelli no equalizzate)
1980-1982 - C1-C69 siglate BD & TBC (mix by Baldelli+TBC)
NB La C44 sono in realtà 2 nastri differenti: una 90min. ( remember Baia ) e una 60min.
1982 - C70-C76 siglate CBM (mix by Baldelli+Maldi)
1983 - C77-C87 siglate CBM (mix by Baldelli+Maldi)
1984 - C88-C99 siglate CBT (mix by Baldelli+TBC)
1984-? C100-C124 siglate % (postume, mix by Baldelli+TBC)
104 è datata venduta alla mecca 02-08-1985
105/ 106 venduta  all'apertura arena a fine agosto 1985
118 (Natale 1986 inizia con jingle bells il timbro sulla cassetta era $18%)
CASSETTE SPECIALI:
1983 Cosmic Spring Party - 1983 Cosmic Summer Party - 1984 Cosmic Happy New Year - 1984 Cosmic Afro Party - Cosmic Festa della Luna o Moon Party - Cosmic Festa Galattica - Cosmic Flyng Trip - Cosmic Flyng Trip 2 - Cosmic Every Saturday - Cosmic Stars Party - Cosmic Black tape (???) - 

NB STARS PARTY ce ne sono 2: C78 è denominata Stars Party 22-01-1983 ed è 60min - quella omaggio è 05-03-1983 è una 15min. Dettaglio speciali:
Cosmic - A
Cosmic - Afro party (16-06-1984)
Cosmic - Black tape
Cosmic - Dj concerto (1983)
Cosmic - E (1983)
Cosmic - Every Saturday
Cosmic - F (1984)
Cosmic - Festa della luna o Moon Party 
... Cosmic - Festa Galattica
Cosmic - Flying trip 1 (1982)
Cosmic - Flying trip 2 
Cosmic - Happy new year (1984)
Cosmic - Light party (20-10-1984)
Cosmic - P1 (1981)
Cosmic - Spring party (1983)
Cosmic - Stars Party (05-03-1983) 30 min.
Cosmic - Summer party (1983)


INTANTO IL DUO BD & TBC PRENDE AFFINITA' , NASCE IL "DJ CONCERTO" , UNO SPETTACOLO COMPOSTO DA MUSICA SUONATA CON 4 PIATTI , 2 MIXER , BATTERIA ELETTRONICA O PERCUSSIONI-LIVE SUONATE DA TBC E COMPUTER-SEQUENCER SUONATO DA BD. IN MEZZORA DI SPETTACOLO VENIVANO PROPOSTI ANCHE 80/100 BRANI . E' IL PERIODO DI SPETTACOLI COME "DJ CONCERT" OPPURE "COMPUTER-PROGRAM" CHE PORTANO IL DUO AD UN SUCCESSO TALE DA SUONARE ANCHE ALL'ESTERO.

BEN PRESTO IL FENOMENO "AFRO" SI SPINGE DALL'ITALIA ALLA GERMANIA E POI ALL'AUSTRIA.  PROPRIO IN AUSTRIA , NEL 1980 , PRECISAMENTE IN UN CLUB DI INNSBRUCK IL GALAXY NASCE MUSICALMENTE  STEFAN EGGER ... SARA' IL TRASCINATORE DELL'AFRO SOUND AL DI FUORI DELL'ITALIA.

 

TRA IL 1980 E IL 1983 ARRIVA L'ONDA DI INTERESSE DEL PUBBLICO DISCOTECOMANE PER IL FENOMENO AFRO . NASCONO IN QUESTI ANNI  MOLTI CLUB DESTINATI A DIVENTARE VERI E PROPRI TEMPLI DELLA MUSICA AFRO.

A GAMBARA (BS) NASCE IL LEGGENDARIO TYPHOON. QUESTO LOCALE CI PORTA INEVITABILMENTE A NOMINARE IL SUO PIU' GRANDE DJ: BEPPE LODA CHE VI HA SUONATO TRA IL 1980 E IL 1987 AD ECCEZIONE DEL PERIODO SETTEMBRE 1984/MARZO 1985 DOVE LODA SUONAVA AL COSMIC. NEL LOCALE BRESCIANO HANNO SUONATO COME RESIDENT ANCHE: RUDY FRANCESCHI, EBREO, FARY PER FINIRE NEL 1987 CON GEGE. 

Typhoon stagione 1984/1985 la consolle con il LJ Leo e il resident Rudy Franceschi

 

 

....foto sopra : un giovanissimo Beppe Loda alla consolle de Le Cupole di Manerbio (BS).....1974.

BEPPE LODA BIOGRAFIA: PERCUSSIONISTA , COMPOSITORE , PRODUTTORE E DJ VERAMENTE ECLETTICO. BEPPE LODA INIZIA LA SUA ESPERIENZA COME DJ VERSO LA FINE DEL 1973
AL KINKY CLUB DI MANERBIO SUA CITTA' NATALE. SI DISTINSE IMMEDIATAMENTE PER IL SUO STILE INUSUALE , SUONANDO BRANI ROCK INSERITI IN UN CONTESTO MUSICALE FUNK-DISCO.
VERSO LA FINE DEGLI ANNI 70, CONFERMANDO IL SUO STILE DIFFERENTE INIZIA IL SUO AVVICINAMENTO ALLA MUSICA AFRICANA , ALLA SPACE DISCO , ALLA DANCE/ELETTRONICA , ALLA NEW WAVE, ECC. 

ALLA FINE DEL 1980 INIZIA LA SUA COLLABORAZIONE CON LA DISCOTECA 
TYPHOON  DI GAMBARA (BS), DALLA QUALE NASCERANNO IN SEGUITO MOLTE TENDENZE MUSICALI  CAPACI SUCCESSIVAMENTE DI INFLUENZARE TUTTO IL PANORAMA MUSICALE ALTERNATIVO ITALIANO ED ESTERO. DALL' ELETTRONICA ALLA NEW WAVE - INDUSTRIALE - POP.- ELETTRONICA TEDESCA. BEPPE LODA INVENTA AL TYPHOON LE FESTE NON STOP.

NEL 1982 BL E' PROMOTORE DELLA “MUSICA E MOVIMENTO AFRO“ (LA DEFINIZIONE “AFRO“ VIENE ADOTTATA DAL PUBBLICO PRENDENDO IL NOME ANCHE DALLA SUA SERIE DI TAPES “AFRO“) QUESTA SUA CREAZIONE INFLUENZERA' MOLTISSIMI DJ E PRODUTTORI DISCOGRAFICI A SEGUIRE FINO AI GIORNI NOSTRI. LA RIVOLUZIONE PIU' IMPORTANTE IN QUESTO STILE  “AFRO“ SARA CONSACRATA DAL VASTO NUMERO DI FANS DEFINITO COME “AFRO MOVEMENT“ E DI SEGUTO LA MUSICA , BRASILIANA , RARE GROVE, BLAXPLOITATION, OBSCURE JAZZ/FUSION ETC... ETC....
NEGLI ANNI OTTANTA ALTERNA IL SUO LAVORO DI DJ ALLE PRODUZIONI DISCOGRAFICHE , PRESTA LE SUE CONSULENZE A VARI PRODUZIONI DI MUSICA ITALO-DISCO , MIXANDO INOLTRE IN VARI STUDI DI REGISTRAZIONE MOLTE TRACCE , TRA CUI ANCHE ALCUNE HITS DI QUESTO GENERE MUSICALE TUTTO ITALO.

NEL 1983 DURANTE 'AFRO RADUNO  ALLO STADIO COMUNALE DI GAMBARA , BL SPERIMENTA CON SUCCESSO L'INTEGRAZIONE TRA DJ E MUSICISTA DAL VIVO ......QUELLA SERA INFATTI FU INVITATO ANCHE  TONY ESPOSITO. 
BEPPE LODA E' FONDATORE DEL GRUPPO “MC1“ CON IL QUALE CREA UN TIPO DI ELETTRONICA UNICO NEL SUO GENERE: L' ITALO-SYNTH.
ENTRA INOLTRE NEL GRUPPO “EGOTRYA“ DANDO LORO UNA SVOLTA MUSICALE DECISIVA PIU' ORIENTATA VERSO LA SYNTH-PROG.
SEMPRE NEGLI ANNI OTTANTA PRESTA ANCHE CONSULENZA PER VARIE DITTE DI IMPORT / EXPORT SETTORE DISCOGRAFICO ED E' ANCHE PROPRIETARIO DI UN NEGOZIO DI DISCHI.
NEL 1990 CREA UN NUOVO PROJECT “SIRUS“ ORIENTATO VERSO UN NUOVO TIPO DI SPACE MUSIC.
ALLA META' DEGLI ANNI NOVANTA FONDA UN NUOVO PROJECT , “ITALOWERK“ INDIRIZZATO VERSO UNO STILE MUSICALE DEFINIBILE COME “ITALO - DISCO - SYNTH“
SEMPRE NEGLI ANNI 90 SI DEDICA ALL' HD RECORDING ESSENDONE DI FATTO PIONIERE.
REALIZZA IN QUELLA DECADE PIU' DI 60 RMX DI TRACCE DI ALTRI ARTISTI.
ABITUALMENTE SI ESIBISCE NELLE MAGGIORI CAPITALI EUROPEE E AMERICANE COME LONDRA, PARIGI, BERLINO, MADRID, NEW YORK , DETROIT , CHICAGO , PHILLY ECC....
UNA DELLE TAPPE PIU' IMPORTANTI ALL' ESTERO E' STATA LA SERATA FATTA NEL 2006 AL MUSEO DI ARTE MODERNA DI NEW YORK . NELL' ESTATE 2011 BEPPE LODA TORNA IN TOUR NEGLI STATI UNITI E IL 6 AGOSTO E' TORNATO PER LA SECONDA VOLTA AL PS1 , PARTY DEL MUSEO DI ARTE MODERNA DI NEW YORK. MA E' OGGI IMPOSSIBILE ELENCARE TUTTI I LOCALI DOVE LODA HA LAVORATO IN ITALIA E NEL RESTO DEL MONDO. SAREBBERO VERAMENTE TROPPI.

      

        (Beppe Loda)

Approfondimento (testo curato da Paolo Scotti) 

La rivoluzione inizia più o meno nel 1980 quando Beppe Loda interpellato da una nuova società decide di collaborare per l'apertura di un nuovo locale alternativo, alternativo agli altri locali alternativi. Era sua intenzione offrire al pubblico un ambiente non strettamente legato alla discoteca convenzionale dalle mille lampadine ma al contrario una situazione che avesse più forma culturale moderna ...cinema, musica, luci, grafica, dj-culture per esempio. Il carisma di Loda, la sua musica, quel senso di "nuovo" sul dancefloor veniva così accentuato da un ambientazione perfetta!  Si poteva vivere in mezzo a nuove visioni, tra effetti di luce modernissimi e musica all'avanguardia, tra la statua del Dio Horus dall'antico Egitto e un potentissimo raggio laser che fendeva l'aria e preannunciava l'arrivo di un epoca altamente tecnologica. 

Le statue del Typhoon furono realizzate da uno dei migliori maestri del carnevale di Viareggio (che aveva collaborato anche con Federico Fellini), il sistema audio era composta da amplificatori Machintosh, casse Jbl, mixer Tascam e piatti Micro Seiki Dox 1000, le luci di ultimissima generazione e sui lati opposti del locale due schermi sui quali venivano proiettate immagini, film, concerti o riprese dei dj's al lavoro.  L'ingresso ricordava molto l'atrio di una galleria d'arte e oltre la porta si entrava direttamente nella sala. Nel 1980 c' era odore di cambiamento e il dj in italia cominciava a ricercare musica non convenzilonale per il dancefloor , ma solo pochi eletti avevano la sensibilità di capire questa ricerca, perchè in Ialia bisognava cercare molto per trovare dischi alternativi ......questa ossessiva ricerca musicale ha portato tantissime innovazioni nella miscela musicale del Typhoon e del suo dj Loda....tantè che il locale divenne un fenomeno fin dalle prime settimane;  il passaparola sul tipo di musica che veniva programmata è stato una vera e propria esplosione, il pubblico ha reagito con un entusiasmo inaspettato...circolavano le prime "cassette" con il timbro del Typhoon..Loda e il Typhoon non avevano alcun timore nello sperimentare, erano nati per quello e la crescita della popolarità di questo locale fu esponenziale fin dalle prime settimane di apertura ....non solo la popolarità aumentava in modo esponenziale, ma anche la sperimentazione musicale di Loda aumentava di pari passo, dopo un inizio con quella che viene chiamata adesso “space disco” dove Beppe miscelava suoni disco e “non disco” con una scelta di brani veramente originalissima, nel giro di pochissimo tempo i dischi suonati al Typhoon diventavano popolarissimi, grazie anche all'abilità di alterare spesso la velocità della musica (quella che oggi si chiama slow motion disco)....si otteneva così un sound veramente unico. 

 

Il Typhoon di Gambara (BS) rimase aperto dal 1980 al 1987, in questa discoteca Beppe Loda potè suonare la sua musica grazie ad un ottimo impianto audio formato da giradischi Micro Seiki Dqx 1000 (a differenza della maggior parte degli altri locali che si affidavano ai Technics), mixer Tascam (la linea professionale della Teac), amplificazione McIntosh e casse JBL.

....nella foto sotto: "1982 - aprile - Gambara - il popolo del Typhoon in movimento nella strada principale che portava al locale"...foto gentilmente offerta da Renzo Bertasi.

Il fenomeno Typhoon influenzò la musica del nord/centro Italia ci trovavamo di fronte ad un adattamento delle discoteche “commerciali “alla musica che veniva definita con il termine di “afro music” (dalla serie tapes  "Afro" del 1982 di Beppe Loda). Il termine "afro" utilizzato per indicare quel particolare melting pot di stili derivanti dalla musica africana. 


Riguardo la ricerca di Beppe, lui cominciò la sua carriera nel 1973 e da li a poco iniziò anche la ricerca musicale comprando dischi in Europa ed in America. in quel periodo la musica proposta stupiva e faceva parlare di settimana in settimana creando una sorta di hype naturale dato dal grande passaparola dei fans .... i periodi musicali del Typhoon si possono definire in quattro tappe fondamentali: 1 obscure space disco,elettronica funky psicadelico, slow disco..2 obscure elettronica, industriale, pop, new wave, progressive..3 obscure afro, brasil, fusion, obscure jazz, funk, percussion...4 funky, psichedelic soul, blaxploitation, rare groove. 

...il Disco Più di Rimini luogo cult per acquistare abbigliamento, gadget, disci e cassette......a sinistra il suo titolare Gianni Zuffa

SEMPRE IN PROVINCIA DI BRESCIA A BEDIZZOLE APRE I BATTENTI UN' ALTRO STORICO CLUB, IL LES CIGALES. IN CONSOLLE VI FURONO SE PUR IN PERIODI DIVERSI, RUBENS (LUCA REGGIANI), EBREO, JOELE, MEO E DANIELE. IL LOCALE FU POI CHIUSO NELL'INVERNO DEL 1982. 

 

Sopra un immagine storica del Les Cigales, in primo piano la consolle.

Nata nel 1977, Les Cigales apre come gay discoteque e diventa in breve tempo un fenomeno che sconvolge la tranquilla provincia bresciana, simbolo delle notti più hot! A gestirla Adriano, un noto gestore dei primi locali gay di Milano, già creatore de Les Mouches. Personaggi eccentrici e colorati frequentano il locale in perfetto stile "underground" e creano un atmosfera unica per l'epoca. Nel settembre 1979, esattamente mercoledi 12, ulteriore innovazione con l'arrivo di due dj della riviera romagnola, in consolle Rubens e L'Ebreo e Les Cigales divento culto. Rubens in particolare legherà indissolubilmente il proprio nome alla discoteca creando un binomio irripetibile. Migliaia di persone arrivano il sabato da tutta italia per ascoltare la musica proposta, che spazia dalla disco al soul, dal funky al jazz, fino ad toccare sonorità elettroniche. Gli adesivi con la cicala si vedono dappertutto, li mette sulle macchine e sui motorini anche chi non ci va tanto è di moda. Particolare interessante è l'arredamento del locale, praticamente spoglio ed i posti a sedere inesistenti, quasi a sottolineare che li si va solo per ballare. Nel novembre 79 arriva Meo al posto dell'Ebreo. Rimarrà il dj resident fino alla chiusura del locale avvenuta nell'ottobre 1981, legando anche lui il proprio nome a qs storico marchio. Nel frattempo cambia la gestione, al timone arrivano Elvira e suo figlio Daniele. A fianco di Meo si alterneranno prima Joele, che sarà sua spalla fino ai primi mesi del 1981 ed infine Daniele, reduce dall'esperienza de Les Pois e con il quale si concluderà l'epoca de Les Cigales. (Fonte Les Cigales FB).      

     .....sopra in un' immagine dell'interno del Les Cigales è riconoscibile la classica doppia pista da ballo 

NASCE NELL'ESTATE DEL 1980  ANCHE IL MELODY MECCA DI RIMINI , RISCONTRANDO UN  ENORME SUCCESSO PER LA SUA ARCHITETTURA STILE ORIENTALE E PER LA SUA POSIZIONE STRATEGICA A POCHI KM DAL MARE. LA MUSICA E' SCELTA DA DJ PERY.

 

Durante l’apertura di Pasqua, la vicina piazza Tripoli veniva invasa da centinaia di giovani con tende e sacchi a pelo provenienti da tutt’Italia ed al calar del sole, un cordone colorato e “rasteggiante” di questi giovani, raggiungeva a piedi quello che era diventato il cuore della night life di Rimini, la “Mecca”.

     

                                                                                                            (Rubens)                                                  (Pery)

     

 

     

sopra alcune immagini del Melody Mecca con i caratteristici teli bianco e gialli.

DJ RUBENS: Luca Reggiani uno dei Dj più conosciuti d'Italia e i motivi sono molteplici.La sua storia è molto particolare, perchè è legata ad un periodo molto particolare. Inizia la sua carriera suonando in vari locali, come il New York , il Bobo, la Baia degli Angeli quando stava chiudendo, ma il locale che lo renderà famoso sarà il Les Cigales , questo locale si trovava a Bedizzole in provincia di Brescia. Al Les Cigales lavorerà in coppia con Meo. Rubens proponeva sempre una selezione musicale molto particolare. La sua selezione musicale spaziava dal funky, dance, jazz, ecc, grazie alla sua sensibilità proponeva musica sempre diversa e molto raffinata. Lavorerà nei locali di mezza Italia, parteciperà a molti afro raduni, sia singolarmente che con altri d.j come Rudy Franceschi e sopratutto con Mozart , con il quale ha sempre avuto un rapporto di grande amicizia. Rubens per quanto molti non possano crederlo, non è il nome d'arte, bensì il suo vero nome. Quando nacque, il comune non volle registrarlo perchè non era un nome italiano. Nonostante questo episodio, proprio questo nome è stato il suo portafortuna nella vita come nel lavoro. Nei suoi anni di carriera ha portato avanti diversi discorsi musicali giungendo alla piena ralizzazione di se stesso come artista e come persona. Non rimpiange nulla del passato, anche se in tutti questi anni si è fermato più volte per fare un po' d'ordine dentro se stesso. L'unico errore se così lo si può chiamare, a suo dire è quello di non essersi accorto prima del potenziale che aveva, e di non averlo sfruttato al massimo......beh c'è ancora tempo!!

 

 

Approfondimento ( da la Gazzetta di Mantova  di venerdì 14 ottobre 1966) ..  a Castelgoffredo, per iniziativa personale di Sergio Medola, è stato costruito uno fra i più ampi e moderni dancing d'Italia.
Si considerino i particolari che lo riguardano: la costruzione è lunga 70 metri e larga quasi 30; la pista da ballo vera e propria è capace di 600 coppie circa, cioè 1200 persone. Altre 1400 persone possono trovare posto a sedere attorno alla pista, la pizzeria ne ospita altre 400, ed altrettante persone possono stare comodamente al bar.
Il fabbricato presenta inoltre un grande atrio di ingresso, dove verranno sistemate le vetrinette della pubblicità, il guardaroba, i servizi ed un palcoscenico di sei per dieci, agibile non solo per orchestre ma anche per spettacoli di varietà.
Il progetto estroso e di assoluto buon gusto, dovuto all'ing. Arturo Brunelli, del luogo, ha previsto, com'era logico, un grande piazzale-parcheggio, la tettoia per l'acquisto biglietti d'ingresso e quanto altro si è reso necessario per dare all'ambiente eleganza e funzionalità.
Aria condizionata, distribuzione intelligente delle sorgenti di luce, colori riposanti. A battesimo lo terrà , in serata di gala, domani sabato 15 ottobre la regina del "ge ghe ge" Rita Pavone per la prima volta nella provincia di Mantova.

 

      

IN PROVINCIA DI MANTOVA A CASTELGOFFREDO VI E' UN LOCALE STORICO (DAL 1966) IL SAYONARA , MENTRE SPOSTANDOCI SOLO DI POCHI CHILOMETRI A CASTIGLIONE D. STIVIERE NEL 1980 NASCE  MELAMARA , UN LOCALE CHE VIDE IMPORSI AL PUBBLICO AFROMANE RUDY FRANCESCHI COME RESIDENT , SUPPORTATO DA JOELE . QUI PERIODICAMENTE SUONAVA ANCHE ROBERTO LODOLA, CHE ALTERNAVA LE SUE PERFORMANCE TRA LE PROVINCIE DI MANTOVA E DI PARMA....IN PARTICOLARE AL MONDO BLU' DI BUSSETO.

              

   

        

..foto sopra due indiscussi protagonisti del Mela....lo storico resident Rudy e il patron Gianni Togni       

Approfondimento. La parola a Rudy Franceschi: "Il "Melamara" di Castiglione delle Stiviere nasce nel 1980 e chiude nel 1989. I proprietari intendono creare un locale alternativo, all'avanguardia. Parte dei titolari rappresenta un gruppo industriale che fabbrica luci, fari e attrezzature per le discoteche, i teatri, i concerti e il mondo dello spettacolo. Il direttore artistico è Gianni Togni , sicuramente uno dei gestori all'avanguardia nel settore dello spettacolo e dell'intrattenimento da discoteca. In quegli anni era di moda la musica funky, in coda al fenomeno disco degli anni '70. Mentre le discoteche tradizionali mandavano musica disco commerciale, il "Melamara" parte con la musica alternativa che includeva, oltre al citato funky, musica e suoni da ogni parte del mondo: dal Brasile al sound nord-europeo tipicamente elettronico e new age, ma non mancarono nel corso degli anni influenze musicali arabe, indiane, reggae e latino-americane in genere". Continua Favalli responsabile delle luci (uno degli elementi innovativi del locale), vicino da sempre alla proprietà della discoteca : "Furono anni incredibili. Un periodo bellissimo. Oltre a Togni, c'erano Cason e Zambelli quando il "Melamara" parte (più avanti entriamo io e Pasotti). C'è da dire che il locale, nei primi anni, ha due facce e, quindi, due clientele diverse: una alternativa, che ne segna da sempre la vera anima e la particolarità , l'altra, che dura fino al momento dell'attentato, è quella che possiamo definire della "Castiglione bene". Il mercoledì e il sabato sera si fa concorrenza al "Sesto Senso", la discoteca più famosa di Desenzano. La domenica, invece, è regno delle serate funky cui si affiancano i grandi nomi dello spettacolo di quegli anni: Mia Martini, Enrico Ruggeri, i Righeira, ma anche i comici che iniziano, di riflesso dalla tv, a girare nei locali. Al "Melamara" arrivano Beppe Grillo, Greggio, D'Angelo, Faletti, Zuzzuro e Gaspare, protagonisti di un episodio divertente. Prima della loro serata il manager disdice il tutto. Il locale è pieno e temiamo il peggio, in senso buono ovviamente. La correttezza dei due artisti è esemplare: inviano un messaggio audio, da far passare in sala e alle radio locali, nel quale si assumono la responsabilità dello show mancato e invitano tutti alla data successiva". La piccola, ma ricca, Castiglione degli anni '80 ha dunque due volti: da un lato, alternativa e collegata ai grandi flussi dei locali trasgressivi (Les Cigales, Cosmic, Typhoon in zona, ma anche altri come Manila, il Bobo, il Futura, solo per citarne alcuni) che, come giustamente ricorda Franceschi, nascono attorno al fenomeno afro-funky. àˆ questa la coda degli anni '70, il post-ubriacatura degli anni di piombo, il post-77 bolognese.Viene meno l'impegno, prende piede la disillusione e nasce la voglia del divertimento alternativo, per chi è diretto erede di quegli anni, e il desiderio di essere "alla moda" per chi, invece, di quegli anni è stanco e non vuol più sentirne parlare. Ecco le due anime del "Melamara".Musica a tutto gas
Il locale vede succedersi e convivere, sul palco e in sala, sfilate di moda della nascente boutique d'alta moda "Zanotti" di Castiglione e la musica di dj quali Rubens, Joele, Meo e Franceschi, icone del movimento afro-funky. Il "Melamara" è queste due anime: dal soul e pop-music italiana e straniera ai concerti afro con suoni africani, brasiliani e reggae, fino ai non-stop domenicali (dalle due del pomeriggio a notte fonda). Continua Rudy Franceschi: "Così il "Melamara" ospitava dj nazionali molto famosi. Nel corso degli anni, in Lombardia e Veneto, prende piede il fenomeno afro-funky, partito dalla famosa discoteca di Gabicce "Baia degli Angeli" e portato in provincia di Brescia alla discoteca "Les Cigales" e, sul Lago di Garda, al "Cosmic". Io sono stabile al "Melamara", come dj, fino alla chiusura nel 1989. Nel biennio 1983-85 questa musica attira masse di giovani dal Nord-Centro Italia, e con me lavorano dj del calibro di Mozart, Baldelli, Rubens, TBC. Nascono feste a tema, serate di musica non-stop che attirano a Castiglione migliaia di giovani, tanto da costituire spesso problemi di ordine pubblico, ma anche ricchezza e lavoro per bar e ristoranti. Il "Melamara", insomma, diventa un locale conosciuto in tutta Italia. I gestori investono molto in luci e tecnologia e qui si vedono, per la prima volta, giochi laser e ogni tipo di novità nell'ambito dello spettacolo. Il "Melamara" diventa il locale chiave in fatto di innovazione nel settore"Serate".
In verità il "Melamara" è stato all'avanguardia in fatto di musica e luci, con serate che ancora oggi sono ricordate come affascinanti e rare" afferma Favalli, che della discoteca era l'addetto luci."Abbiamo fatto feste uniche: da quelle di Carnevale, famose e ben frequentate, fino a serate a tema. Ne ricordo una brasiliana, con la sabbia, una piccola foresta ricostruita all'interno e un sole, fatto di led luminosi, che sorgeva e illuminava tutto. Il locale era omologato per 450/500 persone, ma in una serata erano almeno 2.000 quelle che vi transitavano. La festa di chiusura poi, nel maggio del '89, ha toccato le 15.000 persone". Sono numeri imponenti per una discoteca di paese situata lontana dal lago di Garda. Ma la fama del locale, che cresce in modo esponenziale nella gestione quale "Melamara", è nota dagli anni '50, quando si chiamava "Olimpo". Si tratta prima di una balera, poi di una discoteca con musica dal vivo. I gruppi storici del rock and roll castiglionese, fra i quali "Gli Spaccapietre" e "I Sanniti", si fanno le ossa e il loro successo nasce, cresce e si consolida proprio in questo locale. Qui la clientela è diversa da quella del successivo "Melamara": ma è un'altra epoca, un'altra Castiglione che scopre il boom economico e le lotte sindacali degli anni '60 e '70. L'Olimpo" chiude e diventa "Momy e Sally" e poi "Djumbo" e infine "Melamara" nel 1980. C'è, dunque, una lunga tradizione di serate danzanti legate all'edificio che ospita i vari locali. Tutto questo comporta feste e divertimento, ma anche disagio per la popolazione del paese, che negli anni cresce fino a diventare vero e proprio malessere e intolleranza al locale e alla sua gente. "La storia di questa discoteca - prosegue Rudy Franceschi - divenuta ancor prima di chiudere il simbolo di un mondo dove si suona la musica americana e, in genere, la musica dance alternativa, finisce perchè, essendo situata al centro del paese, ogni week end migliaia di giovani arrivavano a Castiglione creando rumore e confusione. Una parte della cittadinanza residente vicino al locale fa esposti in continuazione e così polizia, carabinieri, finanza, nas continuano a martoriarci con ispezioni e controlli vari".Prosegue Favalli: "Si cercava in ogni modo di organizzare il tutto nel migliore dei modi, ogni serata, dentro, era gestita al meglio. Il nostro obiettivo era che tutto fosse in regola e funzionasse al meglio. Gli sforzi erano immensi, ma la gente era davvero tanta e fuori dal locale, ovviamente, non eravamo responsabili di quello che accadeva". Qui parla la gente di Castiglione che ricorda feste di Carnevale con lancio d'uova, ma anche caroselli di ragazzi e ragazze, accampamenti nell'allora sterrato piazzale Olimpo. La storia del locale incrocia quella di un piccolo bar, in località Bertasetti, in aperta campagna, dove molte persone si ritrovano prima di andare al "Melamara". I castiglionesi li chiamano "i baiùs", i "baiosi", e tutto ruota attorno a ex-hippy del paese, che trasformano questo piccolo bar in una "zona franca" di cui oggi nessuno sotto i 40 anni ha memoria.
La chiusura del locale è nel 1989 con una festa che resta negli annali. Ma la vicenda che porta a questo evento è lunga. "Il locale - prosegue Rudy Franceschi - balza alle cronache per l'arresto di 2 giovani terroristi che, durante la festa di Carnevale del 1984, cercano di incendiare la discoteca affollata di persone. Al "Melamara" i due giovani vengono "catturati" dal personale security e consegnati alle forze dell'ordine, evitando per poco il linciaggio. Nel corso degli anni questo episodio assume toni inquietanti e parecchie trasmissioni in Rai hanno ricordato l'evento intervistando me e il gestore Gianni Togni per cercare di far luce sulla vicenda, denominata poi "Caso Ludwig". I giovani furono condannati per questo e altri episodi simili". Si tratta del fatto di cronaca più importante legato al "Melamara", che ne segna la fine. Il 4 marzo 1984 i due ragazzi, al secolo Marco Furlan (1960) e Wolfgang Abel (1959), due serial killer che commisero omicidi nel Nord-Est dell'Italia e in Germania rivendicati con il nome di "Ludwig", appiccano il fuoco all'interno del locale locale utilizzando due taniche di benzina. "Si sentiva un odore acre e molti ragazzi ci indicavano che proveniva dalla zona in cui si trovavano quei due - ricorda Favalli - Fu un attimo e le fiamme divamparono. La gente fuggì tutta fuori. Furlan fu fermato all'ingresso da una folla inferocita, Abel fu preso ancora dentro. Caricati sulla macchina della polizia sono letteralmente assaliti. La macchina viene spinta ovunque, le forze dell'ordine devono fuggire a sirene spianate per farsi largo nella folla". Ciò che colpisce, oltre il fatto in sè, è l'origine sociale dei due giovani, figli dell'alta borghesia veronese. Marco Furlan è figlio del primario del Centro grandi ustionati di Verona in procinto di laurearsi a Padova, in Fisica. Wolfgang Abel è figlio di un consigliere delegato di una compagnia assicurativa tedesca e viveva a Negrar, provincia di Verona, laureato in Matematica, lavorava con il padre. Condividevano, con il gruppo che frequentavano, l'idea di "ripulire il mondo da barboni, omosessuali, tossicodipendenti". Gli obiettivi erano cinema a luci rosse e discoteche. Il "Melamara" si presta, nella loro torbida mente, per questa tipologia di operazioni. Dopo questo fatto la discoteca resta chiusa un mese. Si riprende, ma il pubblico della castiglione bene è spaventato dalle rivendicazioni del gruppo "Ludwig", che minaccia ritorsioni. L'altra faccia del "Melamara" continua, invece, il suo cammino, ma ormai qualcosa è cambiato. La gente del paese si lamenta di continuo e i cinque anni che passano dall'attentato alla chiusura sono, nei racconti dei castiglionesi, caldi e caratterizzati da continui disagi. I tempi cambiano. Nasce Radio Azzurra, che alimenta il fenomeno afro-funky, nascono nuovi locali, nuovi dj, nuove feste. Il "Melamara" funziona, ma lentamente qualcosa sta cambiando. Sono cinque anni di successi, ma sono anche quelli che portano alla fine di questa storia. "Nel maggio del 1989 è memorabile la chiusura - afferma Rudy Franceschi - perchè circa 15.000 persone arrivano da tutta Italia e anche dall'estero per l'ultima notte. Da allora il passaparola sul "Melamara" e la sua musica cult è rimasto un richiamo e mi dà l'occasione per essere richiesto in feste "Remember Melamara" un po' ovunque nel Nord Italia, sempre molto frequentate. Ho deciso poi di registrarne il marchio alcuni anni fa per tutelare l'immagine e il ricordo che tanti giovani hanno avuto di questo storico locale".Presente
Il "Melamara" chiude il 6 maggio del 1989. Tutto resta fermo li, esattamente come quando si spengono le luci. Sui tavoli, oggi, oltre alla polvere, ci sono ancora i bicchieri sporchi di quella festa, oltre ad alcuni giubbini e borsette. Una serranda azzurra che arrugginisce nel tempo è l'unica testimonianza del locale. Niente insegne. La parete esterna ospita gli annunci mortuari. Le mura e il tetto marciscono lentamente. Nella primavera di quest'anno crolla una parte del tetto nella zona del guardaroba e della cassa. La "memoria Melamara" riaffiora a Castiglione. Si deve fare qualcosa. Il Comune interviene e i proprietari dei muri (in causa con i gestori del locale da anni) decidono di mettere mano all'immobile. Oggi un cantiere è stato aperto e presto lo stabile sarà trasformato in unità abitative e negozi. Di quella storia resteranno solo fotografie e ricordi collettivi, finchè dura. Il 24 aprile 2008 il Tribunale di sorveglianza di Milano affida Marco Furlan ai servizi sociali. La notizia fa scalpore. Il 9 gennaio 2009 Furlan è libero dopo che fu arrestato a Creta nel 1991 dove noleggiava auto ai turisti, in aeroporto, con documenti falsi. Aveva tentato il suicidio dopo l'arresto e l'1 febbraio 1991 era scappato dopo la sentenza definitiva di 27 anni di carcere. Anche Abel tenta la fuga, ma è preso l'8 febbraio 1994. Ha dichiarato in una recente intervista: "Non ho fatto parte di nessuna organizzazione neonazista. Sono sempre stato uno studente modello, passavo la mia vita a studiare e a divertirmi, come qualunque ragazzo normale. Il "Melamara"? Eravamo io e Furlan, ma questo fatto non ha nulla a che vedere con "Ludwig". Era soltanto una vendetta per passate rivalità tra discoteche. Alcuni ragazzi ci avevano pestato i piedi e noi non volevamo fargliela passare liscia". Autore:ceu

 

          .....in questa immagine uno scorcio dell'interno del Melamara

 

A Reggiolo (RE) nasce nel 1967 il bar ristorante e sala da ballo "DueStelle" ....la sua fondatrice Gilda Ficarelli lo ha tenuto in gestione per molti anni e lo ha trasformato in uno dei luoghi più noti e frequentati della Bassa reggiana. Aprì con i figli il locale da ballo, in via Amendola, in un capannone, poi più volte ampliato. Per oltre un ventennio, il Due Stelle è stato uno dei punti di ritrovo preferiti dai giovani reggiani e dintorni. Vi sono passati cantanti e orchestre più in voga. Poi si è aggiunto il ristorante. Il locale è stato quindi trasformato in discoteca, la chiusura della disco è stata nel 1992....ora è sala Bingo (ancora gestita fa Ferruccio e Renzo figli della titolare storica.

Il Variety (Casteldebole Bologna) merita di essere citato perchè prima era un locale a luci rosse, si chiamava Cine-Teatro Lux, diventato Variety intorno a 83-84, faceva musica commerciale, durò pochi anni prima di diventare Matis, locale house di tendenza esistente tuttora...
In realta la prima idea partorita da quel genio di Ballandi,era di creare un locale,a Bologna dove potevano coesistere set cinematografici,spettacoli teatrali,teatro di posa,produzioni televisive,purtroppo come Variety fu incompreso....la disco venne dopo
(fonte A.Pedevani).

 

Altro club, questa volta del centro Italia, che ha fatto dell'afro-funky parte del suo programma artistico è il Manila di Campi Bisenzio (FI). Il locale, nato da una sala da ballo chiamata Milleluci, era di proprietà della famiglia Banchelli, quella del cantante Rodolfo. Il Manila, insieme al Tenax erano locali molto frequentati negli anni ottanta. Denominato "Manila in the Jungle" la discoteca era agghingata con improbabili palme di plastica e piscine gonfiabili all'esterno. Sicuramente il dee-jay che ha maggiormente contribuito al successo del Manila è Stefano Noferini, la cui carriera artistica nasce a Firenze in questo club nell'estrema periferia e prosegue fino ad arrivare nei locali più acclamati d'Europa come il Ministry of Sound di Londra o lo Space di Miami;  Afferma ancora oggi Noferini:" «Ogni volta che salgo in consolle, o che faccio un disco, non posso rinunciare a ripartire da lì, dalla musica di quegli anni, dal funky alla new wave alla nascita dell'house, perché la musica è come la moda, torna spesso a guardare indietro, prende modelli del passato e li trasforma. E quel passato è bellissimo»."

 

   

Ad Asiago alla fine degli anni ottanta apre lo Snoopy...in tanti anni di attività il locale non ha mai chiuso nemmeno per un sabato e la gestione fu affidata a due fratelli e alle rispettive mogli.  La discoteca all iniziò aveva una sala soltanto poi ne è stata aperta una sopra e negli anni 2000 se ne è aggiunta un'altra pensata inizialmente per il ballo liscio ma poi tenuta per le serate organizzate divenute di voga all'inizio della seconda decade 2000. La discoteca senza mai aver investito in un minimo di pubblicità o rinnovi ha sempre avuto molta affluenza di pubblico specialmente dal 2000 al 2015. Il genere musicale nella sala sottostante (chiamata bunker) è sempre stato l'afro/funk/reggae e rock. Si sono alternati piu dj ma Fabio,Efrem e Silvano sono stati resident per diverse stagioni dando una vera identità al locale. (cit.Paola Brusamolin Event-Promoter e Organizzatrice di Eventi allo Snoopy di Asiago e per altri locali dell'Altopiano).

 

Parliamo anche del Tivoli Music Hall di Travagliato (BS) che dopo essere stato innaugurato nel 1969 con un concerto di Mal e dopo aver fatto ballare due generazioni...è stato demolito completamente per far posto ad un moderno complesso commerciale...nella foto sotto ecco come appariva poco prima della riqualificazione.

 

 

..foto sopra: il PikPak di Crespellano (BO) dove inizia la carriera artistica di Giancarlo Lelli nella stagione 1982/83  subito dopo l'esperienza al Beethoven..il locale si chiamò in diversi modi: Pick Pack..poi Extasy (Gerardo Jerry Buonocore dj dal 1985 al 1989) ..Le Pois e infine Il Tempio..
nel periodo fine anni 70 metà anni 80 venne considerato da molti "cheap" cioè di seconda scelta e comunque snobbato dalla maggior parte della clientela che preferiva altre location alternative nella zona di Bologna...per esempio il Ciak, l'ArtClub, Chicago, piuttosto che l'Arlecchino, oppure il Vinavil/Thriller...Small per finire con il Kiwino. La sigla rock del Pik Pak era Hell Bels degli AcDc e tra i nomi che figuravano nella consolle c'erano anche Mandrillo e prima Persuader. Nella foto sotto ecco come si presenta negli ultimi tempi il Tempio. (cit. Gianni Calanchi-Maurizio Gubellini- Gerardo Bonocore)

Nel settembre del 1979 apre i battenti anche il Boomerang di Ponterotto (PD)....prima che di chiamasse Boomerang si chiamava Diana 1. Nel 1978 inizia qui Giovanni Turiaco fino al 1986 con una pausa di undici mesi per il servizio militare. Dal 1984 e fino al 1988 comincia la collaborazione anche di Michele Gamy.

 

 

ALTRI LOCALI, CHE POSSIAMO DEFINIRE STORICI, PER LA LORO REMOTA FONDAZIONE, NASCONO IN QUESTO PERIODO: 1975 A S.MARIA CO' DI FIUME (FE) L'ARLECCHINO.....

L'Arlecchino nacque nel 1950 e venne aperto dal mitico "Tonino" Mingozzi. Da quell'anno fino al 1975 si proponeva solo  liscio con orchestre-live. Tutto cambiò con l'arrivo di un giovane DJ,Mauro che proponeva la disco-dance dell'epoca e fu resident fino al 1978 quando arrivò Daniele Mei (DJ Meo), dopo di lui fu la volta del grande Livio nel 1979, Flavio Vecchi nel 1980, poi ancora Livio fino al 1982.
Nel 1983 ci fu la svolta, l'Arlecchino cambiò giorno di programmazione (dal mercoledì si passò all'attuale venerdì) e vennero presi 2 giovani dj's bolognesi: Maurizio Gubellini e Giancarlo Lelli, (dopo un anno sostituito nel periodo di leva da Umberto "Umbi" Damiani). Dopo il ritorno di Lelli  il trio diventò famoso ma purtroppo durò poco...il primo ad andarsene fu Gubellini nel 1988 e i resident rimasero in 2, a scelta musicale si fece marcatamente più funky (e all'epoca fu una scelta  assai azzeccata). Il successo del duo Umberto-Lelli continuò indiscusso fino al 1993, anno in cui Umberto lasciò, al suo posto venne un altro giovane dj bolognese Frank...

Sopra un'immagine risalente al 1995 della consolle dell'Arlecchino con Giancarlo Lelli e Frank

 

                            

Nella foto sopra Giancarlo lelli alla consolle del Beethoven (locale molto in voga all'epoca a Riale in provincia di Bologna) ....sullo sfondo si intravede anche il compagno di consolle Maurizio Gubellini.....il Beethoven fu il locale dove iniziò la carriera da professionista Giancarlo Lelli, prima di approdare al Pik Pak di Crespellano e poi all'Arlecchino di S.Maria...siamo nel 1982!!

 

.......1977, IN PROVINCIA DI FORLI' A RONCOFREDDO, PRENDE PIEDE IL MUCH MORE (POI BELFAGOR). 

 

Foto sopra: siamo al Chicago nel 1986...in consolle Claudio Tosibrandi mentre un altro grande personaggio sta aspettando il proprio turno appoggiato al cancelletto....è Cirillo poi diventato un dj di fama mondiale...(alcune tappe della sua carriera Pharasard Padova, Cocoricò Riccione)....notare in consolle i mitici  piatti Micro (impianto fatto dalla  Masters di Gambettola).

     

 

  NEL BOLOGNESE , PRECISAMENTE A BARICELLA C'E' IL PAP , IN QUESTO LOCALE ALL'EPOCA POCO CONOSCIUTO LAVORA DJ MEO; PROPRIO DA UN'IDEA DI MEO E DEL PROPRIETARIO DEL PAP, BIBI BALLANDI, NASCE IL CHICAGO , TRA I DJ'S RESIDENT OLTRE A MEO ARRIVANO SPRANGA E EBREO.

     

...sopra un'immagine storica della consolle del Chicago risalente al 1980...da sinistra si riconosce Spranga, l' Ebreo  e l'art-director Renato Curatola..

                              

                                                                                                                     

        ....la consolle del Chicago nel 1985.......Claudio Tosibrandi e Mauro Ebreo Berretti.

Foto sopra Spranga, Bibi Ballandi e Mauro Berretti....Bibi Ballandi scompare nel 2018 all'età di 71 anni, fu produttore televisivo. Uno dei suoi più stretti collaboratori era il ravennate Oriano Casadio che nel 1979 fu uno degli ideatori della trasformazione del cinema di Baricella in discoteca. Nacque così il Chicago. Ballandi e Casadio collaborarono nel 1983 anche alla nascita del Bandiera Gialla a Rimini...quest'ultimo fu un evento straordinario perchè rilanciava gli anni60 e coniugava perfettamente con la voglia di Ballandi di fare televisione...non a caso il Bandiera Gialla divenne sede di importanti programmi televisivi quali Be Bop A Lula, Blitz con Gianni Minà, Beato tra le donne con Bonolis. In seguito dopo la nascita della Ballandi Multimedia inizia una grande collaborazione con Rai  per poi proseguire  con altri editori televisivi. Ballandi contribuì anche al  lancio del parco divertimenti Mirabilandia...in questo caso l'idea vincente fu di abbinare il Parco con dei programmi televisivi. Proprio dagli studi di Mirabilandia andò in onda la trasmissione di successo di Renato Zero....Tutti gli Zero del mondo.

IL VINAVILLE ( O VERDELUNA O THRILLER ) A IMOLA (BO) PROPONE ALL'INIZIO DEGLIA ANNI 80 UNA BUONA ALTERNATIVA AL COMMERCIALE CON DJ MOZART , COSI' COME L'ARLECCHINO A S.MARIA CO DI FIUME (FE) CON DJ LELLI , DESTINATO A DIVENTARE UNO DEI PIU' GRANDI TEATRI DELLA MUSICA FUNKY.

 


Negli anni '60 nasce, ad Imola, quella che sarebbe diventata la discoteca Cap Creus. Con l'iniziativa della famiglia Spoglianti è nato un locale che si proponeva al pubblico come dancing. Il nome del club era Verde Luna. Verso la fine degli anni '70 cambia il prodotto artistico del locale. Si abbandonano le atmosfere da dancing per abbracciare quelle di discoteca. Cambia anche la programmazione artistica con il genere rock che diventa protagonista delle serate del Verde Luna.
Sono anni importanti per il locale che diventa una valida alternativa alle altre discoteche storiche della zona: il Baccara di Lugo (RA) e lo Small (ideato da Red Ronnie) a Pieve di Cento (FE). In questo periodo la consolle del locale vede protagonisti alcuni dei più famosi dj del periodo. Personaggi come Mozart e Rubens. Qualche anno dopo il locale abbandona lo storico nome di Verde Luna. In pochi anni il nome cambia in Vinavil, poi Thriller, poi Cap Creus e Cinque Sensi. Verso la fine degli anni '90 viene rinominato Cap Creus ad ancora oggi è conosciuto con questo nome. Il Cap Creus è una delle storiche discoteche della vita notturna emiliana. Il locale di Imola, dagli anni '60 ad oggi, è stato uno dei punti di riferimento per diverse generazioni. La situazione Cap Creus è stata storicamente ospitata all'interno della struttura del ristorante "La Volta", sulla Provinciale Selice.
Nel corso di questi decenni il Cap Creus ha cambiato pelle poche volte. Nato come dancing si è trasformato in discoteca. Nel corso degli ultimi anni di attività (stagione 2010/2011) il Cap Creus proponeva musica house, r'n'b, reggae e rock. Fra le guest più famose proposte dal Cap Creus figurano gli Eiffel 65, Joe Dibrutto, Maceo Parker, Rexanthony e tanti altri ancora.
Difficile però riaprire il mitico ‘Cap’ da un’altra parte visto che in oltre quarant’anni di onorata carriera non ha mai cambiato ‘casa’. Da sempre di proprietà della famiglia Spoglianti, ad aprirlo fu il padre di Maurizio e all’epoca si chiamava dancing Verde Luna, non una balera, ma sicuramente qualcosa di ben lontano da quello che sarebbe poi diventato. Solo verso la fine degli anni Settanta arriva la svolta rock che gli dà il taglio della discoteca vera e propria, in aperta concorrenza prima con lo Small di Red Ronnie a Pieve di Cento e poi con il Baccara di Lugo.
Nel corso dei decenni da Verde Luna la discoteca diventa il Vinavil, poi Thriller, poi Cap Creus e ancora Cinque Sensi e di nuovo Cap Creus, ma il puzzle è complesso e probabilmente per strada abbiamo perso qualche tassello.
Tra i volti storici del ‘Cap’ spuntano quelli dei dj che hanno costruito l’anima del locale, basti pensare a Mozart (resident prima al Vinavil nel 1982/83 poi al Thriller nel 1983/1989) , Rubens, Maurizio Spoglianti (dj IL Vecchio gestore del locale dai tempi del Verde Luna, Maselli (al Thriller nei venerdì "It's Funky") ma anche dj Barnaba (il sabato "afro funky"). Mentre la domenica era solo reggae con dj Papa Face.



Approfondimento Gianni Maselli: lavora nel mondo delle discoteche dal 1978, anno in cui esordì come disc jokey al locale “Eva 2000” di Lido Adriano (RA), da allora molti sono i locali dove egli ha suonato, ricevendo tantissimi apprezzamenti per le sue selezioni musicali, tra cui ricordiamo: il “Bobo” a Misano Adriatico (sempre nel 1978), lo “Xenos” a Marina di Ravenna, che lo vede in consolle dal 1980 al 1985, il “Baccara” a Lugo (RA), il “Thriller” a Imola (Bo) in cui lavora per tre anni (dal 1985 al 1988), il “Cap Creus” sempre a Imola (BO) dove suona dal 1990 al 1994, i locali del riccionese “Ecu” e “Cocoricò”, ed infine il Kojak a Porto Fuori (RA) in cui è disc jokey fisso dal 2000 al 2004.
In questi anni ha realizzato alcuni album in stile etnico/funk/elettronico: “KOJAK COOL DANCEHALL vol 1” (2002), “PROGETTO ETNICO” (2004), “TRIBUTO ALL’AFRICA” (2005), “THE SILK ROAD (2008)” e “Sawasdee “2011 in stile orientali-lounge-jazz.

    

             

......nel 1971 la discoteca "da Tino" era una delle tre sole esistenti in tutta la Romagna.....a Massalombarda (RA)

 

...nel 1979 era il locale in alternativa alla Baia,oltre che al New York, bella musica e gente quella del Columbus...nell'80 ancora,dj Max.. (cit.Dante Maffei)

APPROFONDENDO: “Donna Summer partecipò all’inaugurazione del Piranha, la mitica discoteca che prese il via nel 1977 dalle illustri ceneri del Krakatoa Club a Falconara Marittima, in provincia di Ancona. I ricordi rendono tutto più misterioso, c’è una specie di scia che accarezza la memoria del tempo che sembra cambiare forma. “Abbiamo il nome per l’inaugurazione del Piranha” mi disse Tonino Carraro, l’indimenticabile Re delle notti marchigiane, colui che porto gli spettacoli impossibili nel mitico Covo Nord Est di Senigallia. Da Fabrizio De Andrè a Ray Charles tanto per fare due dei tantissimi nomi che chiamò alla sua corte. Avevamo inaugurato due anni prima il Carillon di Cesano di Senigallia con Gloria Gaynor ma ovvio che stavolta si volesse superare alla grande. Il nome era quello di Donna Summer, colei che sotto la regia musicale di Giorgio Moroder brillò a tal punto da far credere che neanche esistesse e che era il frutto di una magia in sala d’incisione. Eppure era tutto vero, soltanto due date in Italia, alla Capannina di Viareggio e appunto nelle Marche. Arrivò pure la carovana televisiva dell’Altra Domenica di Renzo Arbore che nell’occasione mandò come inviato Michel Pergolani. In seguito sflilarono pure James Brown, Grace Jones, Asha Putli e pure Van Mc Coy. Insomma è bello essere stati protagonisti sul serio.”

Da un’estratto pubblicato sul sito di Disco Diva.


le "notti marchigiane di Tonino Carraro: in seguito ci furono oltre a tutti gli artisti italiani dai Pooh a Ivano Fossati, da Vasco Rossi (insieme ad altri cantautori emergenti) a Ilona Staller. Poi nomi internazionali di rilievo e su tutti James Brown, Grace Jones.
Il Piranha Club era uno dei tanti capolavori di quel Tonino (Tonino, nomignolo che ironia della sorte poco si addiceva a questo grande omone) Carraro che fece diventare la zona marchigiana una capitale nel mondo dello spettacolo negli anni 70. Con il suo irrecuperabile ed inconfondibile dialetto ligure egli aveva scritto una delle pagine più belle del mondo delle discoteche degli anni di fuoco, quando ci si divertiva davvero e si ballava sul serio.  Covo Nord Est sul colle di Scapezzano a Senigallia...Carillon Club di Cesano di Senigallia....Papagayo a Senigallia e infine l’indimenticabile Piranha...scelte per la terra marchigiana che nel suo momento di massimo splendore, fra gli anni 75-80, avevano completamente azzerato il fascino della riviera romagnola. (Fonte disc jockey Kruger).

citazione da Facebook: Claudio Ricotti: "Ciao a Tutti... vi rispondo come diretto interessato...nel 1980 al Piranha il DJ residente ero io e Luciano Laloni... poi nel 81 è arrivato Perugini al Posto di Luciano e abbiamo fatto la stagione assieme fino al dicembre 1982 ..in seguito sono partito per il servizio militare ed al mio posto è venuto Claudio Rossi ".

 

IN RIVIERA ADRIATICA VI ERANO ALTRI LOCALI AFRO-FUNKY , IL MANHATTAN , IL CUI LOGO ERA RAPPRESENTATO DA IMPONENTI GRATTACIELI NEWYORKESI , IL BOBO DI MISANO , IL NEW YORK DI MIRAMARE , LO SHAMPOO DI TORRE PEDRERA E IL BOOMERANG DI CALCINELLI (PS) CON FABRIZIO FATTORI  E CICCIO MIX ( QUEST'ULTIMO POI TRAGICAMENTE SCOMPARSO IN UN INCIDENTE D'AUTO). IN PIEMONTE L'AFRO SI SUONAVA NEL TORINESE CON SERGIO FLASH AL BIG NEPHENTA E ANCHE A BEINETTE (CN) AL BIG APPLES.

Il Nepentha, che ha lasciato un magico ricordo nella memoria di quelli che l’hanno frequentato e di chi ci ha lavorato, prima e dopo aver questo nome è passato attraverso cambiamenti che mai ne hanno abbassato la qualità, anzi. Tutto iniziò nel 1970 quando Massimo Bersano (che curò tutta l’epopea del locale) grazie alla sua creatività e lungimiranza decise di aprire una discoteca diversa dai soliti canoni, il College, con sede in Via Le Chiuse 13 a Torino. Il College sin dall'inizio si distinse, tra le altre cose, per la sua rivoluzionaria musica fresca d’importazione. I Dj erano l’inimitabile Gabriele Di Lorenzo, Paolo Birolo e Raimondo Meridda. Al College si esibirono dal vivo nomi altisonanti quali, ad esempio, Electric Light Orchestra, Procol Harum, Huria Heep, Rory Gallagher, Arthur Brown e Demetrio Stratos.
Nel 1973 il College si trasformò in Punto, altra pietra miliare nella storia dell’intrattenimento a Torino. Al Punto si organizzavano, oltre al resto, sfilate di moda tra cui quelle dello stilista torinese Jerry Mazzone. Passarono inoltre in quegli anni, nel locale di Via Le Chiuse, nomi illustri quali Rudolf Nureyev, le Gemelle Kessler e Wanda Osiris. I Dj all’epoca erano Gabriele Di Lorenzo e Carlo Podda.

A metà degli anni 70 arriva il Nepentha con Gabriele Di Lorenzo che furoreggia in cabina coadiuvato da Sergio Fregapane " Penguin" e verso la fine da Sergio Flash. Anche qui possiamo trovare ospiti celebri come Irene Papas, Corinne Cléry e Franca Valeri. La moda era rappresentata da Gianmarco Venturi e Carlo Pignatelli, mentre i divertentissimi spettacoli sul palco erano sempre ben apprezzati. Il 1980 è l’anno del Gay Nepentha con una novità, la chiusura della domenica pomeriggio per dare un’immagine più “adulta” alla discoteca. L’apertura è dal mercoledì alla domenica con serate anticonformiste, Gabriele Di Lorenzo diventa direttore mentre al mixer, con Tore Rizzo e Johnny Sound System la tecnica e la scelta musicale la fanno da padrone. Continuano le visite di personaggi famosi: Renato Zero, Enrico Maria Salerno e Dalila Di Lazzaro tra i tanti. Gli spettacoli sono sempre un’attrazione per i clienti e l’atmosfera sempre festosa. Anche la moda trovava sempre posto ai tavoli del Gay Nepentha con i fratelli Versace insieme ai già citati Venturi, Pignatelli e Mazzone. Arriviamo all’ultimo capitolo di questa prestigiosa avventura quando nel mezzo degli anni 80 nasce il Top Nepentha, completamente rinnovato negli interni rispetto al passato. Mentre in consolle si alternavano Marco Trabbia e Carlo Podda, il successo si perpetuava così come il passaggio di frequentatori noti al grande pubblico: tra questi Gino Bramieri e Gianni Minà, ricordando che negli anni il locale era conosciuto anche come ritrovo dei giocatori di Torino e Juventus.
Prima di chiudere questa descrizione si vuole rammentare alcuni particolari che sono rimasti impressi nella memoria collettiva: il primo laser in Piemonte, il ristorante interno con una grande vetrata, il teatrino e, naturalmente, la pista con la sua curiosa forma. Si è volutamente tenuto per ultimo il bene più prezioso, ovvero i meravigliosi clienti a cui va la massima riconoscenza per aver fatto sì che la storia di un locale torinese diventasse leggenda.
Big Nephenta era una discoteca di Torino, dove sono finiti tutti gli arredi della Baia degli Angeli, le palme finte e anche i DJ ....(fonte FB BIG Story)

 

Curiosità....Il BIG NEPENTHA fu uno dei locali chiave della Torino negli anni '80. Fu aperto dal titolare della Baia degli Angeli. I djs erano Mozart, Rubens, Sisco, Sergio Flash. Quest'ultimo fu il suo dj resident per antonomasia. La consolle grazie ad una meccanica saliva e scendeva sulla pista. Qualcuno la definì la discoteca più "Freak" di allora a Torino. Palme a bordo pista, muro di luci, le Citroen DS e le Diane parcheggiate fuori dal locale. Il pubblico comprava i jeans e le cassette da "Cavallo Pazzo" e "Dea". Alcuni racconti dicono che proprio al Big Nepentha, Mozart registrò la sua prima cassetta, chiamandola "la santissima messa di Mozart" perché a metà serata mise una "messa indiana", lasciando ovviamente tutti sorpresi. Per molti torinesi e non, il BIG NEPENTHA, è un ricordo indelebile. Uno dei suoi protagonisti fu dj Nello. Nato a Torino il 1° Maggio 1968, muove i primi passi verso la consolle di feste e locali a metà degli anni Ottanta, dopo aver fatto una buona gavetta su mixer e "piatti" a casa di amici. Il colpo di fulmine avviene in una notte d'estate del 1985 presso la discoteca Vernice Disco di Rimini Alta, quando, dopo aver conosciuto il proprietario del locale, lo convince a fargli mettere due dischi durante la serata di due famosi dj's.L'effetto fu devastante, il pubblico apprezzò la sua scelta musicale improvvisata con i dischi del locale e per lui si aprì una strada piena di emozioni che ancor oggi percorre con entusiasmo. Negli anni successivi diventa resident ed organizzatore di "afroraduni" in vari locali di Torino e dintorni come: Zodiaco, Hipnos, Mirò, Studio 5, New York, Voom Voom, Piper, Extreme, Top Sound, The Big Club, Aeiou, Get Down, Propaganda, Rouge e Noire, Gpl ex Fantasy. Tutto questo condividendo la consolle con i più grandi DJ afro come: Moz-Art, Daniele Baldelli, Sergio Flash, Danilo, L'Ebreo, Tbc, Fary, Raba, Stefan Egger, Martin Waz, Roberto Lodola, Gege ed altri. Nello ha partecipato a diversi raduni ad Innsbruk, Bolzano, Parma, Bergamo, Cervia, Ferrara, Porto Recanati, etc. Attualmente è impegnato come resident nel progetto Afroparty.

Altro personaggio di spicco del Big è Sergio Flash ..un decano tra i djs torinesi. Legato a "Radio Centro 95", su cui trasmette dal Lunedì al Sabato. Ha suonato in tutti o quasi i locali torinesi, dall'inizio della sua carriera nel  lontano 1976. Ha toccato tutti gli ambiti dell'industria musicale, da dj a produttore a speaker radiofonico. Contributo di Ugo Campanile.

in alto....folla di ragazzi attendono l'apertura dell'Arena Disco.....

 

 IL 1983 VIDE IL BATTESIMO DI UN ALTRO GRANDE CLUB , NASCE INFATTI A SOLESINO (PD) L'ARENA. AGLI INIZI LA CONSOLLE FU AFFIDATA A PAOLO FAGNONI E SUCCESSIVAMENTE A MARCO MALDI E LOLLO OLTRE A VARI OSPITI FINO AL 1987. CI FU POI UNA SECONDA ARENA TRA IL 1994 E IL 1996 PRIMA DELLA CHIUSURA DEFINITIVA. IN CONSOLLE CI FU PER UN PERIODO DANIELE PEZZA , CHE LAVORO' ALL'ARENA AL FIANCO DI LOLLO, LA DOMENICA POMERIGGIO SPECIALMENTE, PROPONENDO UNA INNOVATIVA PER L'EPOCA MUSIC-COMPUTER. VA RICORDATO ANCHE UN ALTRO DEEJAY CHE HA DATO IL SUO CONTRIBUTO AL LOCALE PADOVANO ED ERA CRISTIANO TRABUIO.

Approfondimento. In origine la consolle dell' Arena Disco misurava 4 metri di lunghezza di cui un quarto per alloggiare l'impianto elettrico; dopo la chiusura del locale la consolle e altre parti di arredamento furono acquistate da un privato di Veggiano in provincia di Padova e per ovvi motivi di adattamento alla nuova locazione accorciata di un paio di metri. (cit.)
 

 

..sopra un'immegine dell'interno dell'Arena disco.

 

    

..l'Arena Disco ai giorni nostri in una foto gentilmente offerta da Paolo Polato Solesino (PD) 

 

  

A Cavaion di Verona dalle ceneri del Dancing Hula Hula nell 1980 iniziò la cortissima vita di questa stupenda discoteca con la sua musica inconfondibile e l'architettura dello stabile arabesca. Percorrendo l'autostrada del Brennero direzione Trento a 2 km prima dell'uscita Affi la trovavi bianca e imponente sulla dx, ora al suo posto sorge un hotel. Il Dj.Daniele, suo resident era, cresciuto artisticamente con Rubens al Les Cigales; l'impianto acustico all'interno del Les Pois e le casse erano le gemelle del New York di Miramare.., qualità audio fantastica e bassi straordinari! Il locale fu chiuso nella primavera del 1981.

NEL 1983 UNO DEI PIU' GRANDI IMPRESARI  ITALIANI DI MANIFESTAZIONI AFRO RENATO CURATOLA DA IL VIA AI GRANDI RADUNI ALL'APERTO ; NASCE NELL'ESTATE DI QUEST'ANNO WOODSTOCK DJ , PRESSO LO STADIO COMUNALE DI RIMINI , LA MANIFESTAZIONE RADUNA TUTTI I PIU' GRANDI DJ'S D'ITALIA E LASCIA SPAZIO ANCHE A GRUPPI DI PERCUSSIONISTI.

.....sempre a proposito dell'organizzatore Curatola.....foto sopra tratta dall'Afroraduno al Chicago Due a Sassuolo...era il 31 ottobre del 1991 tra i tanti ospiti spicca Tom Percussion, Paco Tumba e il Maestro Lucien (grazie al gruppo facebook tbc by cosmic per il materiale).

...foto sopra un'immagine della band di Mauro Ebreo Berretti durante un live all'Arena Disco.

NASCONO IN QUESTE OCCASIONI LE FIGURE DEI DJ'S PRETTAMENTE PERCUSSIONISTI COME TOM PERCUSSION ( RULLANTI-ROTOTON-TUMBE) , METYU (BATTERIA-TABLA INDIANA) , RABA (TUMBE).

SEMPRE DURANTE LE MANIFESTAZIONI DI CURATOLA , MA GIA' QUALCHE ANNO PRIMA IN LOCALI DEL VICENTINO E DEL BASSO VERONESE SI IMPONE ALL'ATTENZIONE DEL "PUBBLICO BAIOS" , DJ YANO.

 

IL 1983 SEGNA LA NASCITA DELL'UNICA EMITTENTE RADIOFONICA CHE SI E' OCCUPATA IN MANIERA APPROFONDITA DEL FENOMENO MUSICALE AFRO. COMINCIANO NELLA PRIMAVERA DI QUELL'ANNO INFATTI  LE TRASMISSIONI DI RETE RADIO AZZURRA DI MONTICHIARI (BS) , CLASSIFICHE AFRO O FUNKY CON FULVIO DI RADDO, MARCO BIONDI, RUDY FRANCESCHI E LA NOTTE  MUSICA MIXATA DAI PIU' GRANDI DJ'S.

                 

  (Garda VR  5/6 luglio 1985)                                                                 ( Rudy Franceschi)

GRAZIE ALLA SPINTA ORGANIZZATIVA DI RADIO AZZURRA , TALVOLTA IN STRETTA COLLABORAZIONE CON RENATO CURATOLA , NASCONO GLI AFROTOUR ESTIVI ;

     

     

sotto uno scorcio della consolle all'Afroraduno di Castenedolo (BS) nel 1985

    

                  

 

   

Grazie a Fulvio Di raddo per questa bella foto della prima sede di radio Azzurra, anno 1983, nel garage di via Ciotti 78 a montichiari (BS).....in posa oltre a Fulvio, ci sono Pierangelo Rossi e il grande Rudy Franceschi.    

UNA SERIE DI TAPPE ALL'APERTO IN GIRO PER PALAZZETTI , CAMPI SPORTIVI , SPIAGGE...GLI AFRORADUNI.....MUSICA SOTTO LE STELLE IN ESTATE E FESTE-AFRO IN MOLTE DISCOTECHE IN INVERNO.  TRA LE FESTE DESTINATE A LASCIARE UN RICORDO INDELEBILE NEL CUORE DI CHI VI HA PARTECIPATO CI SONO: L'AFRORADUNO DI CASALROMANO(MN), LA FESTA DI GAZZOBIGARELLO (MN), L'AFRORADUNO EUROPEO A GARDA (VR), IL WOODSTOCK DJ'S ALL'AUTODROMO DI MISANO ADRIATICO (RN) O MOLTE FESTE NELLE DISCOTECHE ....BLACK-OUT A CARPENEDOLO(BS) , AL MASCOTTE A NONANTOLA (MO) , AL TAM-TAM A S.GIOVANNI IN CROCE (CR) O AL BISBI A PAVONEMELLA (BS).

Approfondendo..un breve elenco delle aperture e chiusure di alcune discoteche degli anni 80:

TYPHOON Apertura 1980- Chiusa 1987
BIG NEPENTHA ottobre 1980 giugno 1986
ARENA DISCO 1979/1986
CHICAGO settembre 1979- chiusa 1989
MELODY MECCA Apertura 17 luglio 1981-Chiusa giugno 2000
GooDY GOODY aperta nel 1978, chiusa nel 1980
MUCH MORE RONCOFREDDO aperta nel 1978, chiusa nel 1980
NEW YORK RIMINI aperta nel 1979, chiusa il 31-12-1980
LeS Pois 1979 - 81
Baia degli Angeli 1975 - 05/08/80
LES CIGALES APERTA 15-09-1979 CHIUSA NEL NOVEMBRE 1981
COSMIC APERTO NEL 1979 CHIUSO NEL 1984

                

                    

  

                                                                                                            

NEL 1985 , PROPRIO IN CONCOMITANZA CON LA CHIUSURA DI MOLTI LOCALI STORICI COME IL COSMIC , IL LES CIGALES E POCO DOPO ANCHE IL TYPHOON APRE I BATTENTI UN ALTRO LOCALE DESTINATO A FARE STORIA , NASCE INFATTI AD ARCO (TN) LO SPLEEN , LA STRUTTURA E' UN SAPIENTE MIX FRA ARCHITETTURE METROPOLITANE POSTMODERNE E STATUE DIVINE CHE RICORDANO LA GRECIA  ANTICA...IN CONSOLLE VIENE CHIAMATO UN GIOVANE DJ BOLZANINO,  CORRADO AFFIANCATO POCO DOPO, PRIMA DA BIBO NIGRA VOX E POI DALL'EMERGENTE P.I.DJ . 

 

             

 

                                                                                                              (Corrado)                                                     (P.I. dj)

Per puntualizzare: lo Spleen apre nel 1986 con Bibo e Dalla...dopo poco tempo arriva Beppe Loda e si prosegue fino al 1992 con Corrado al posto di Dalla e in seguito solo Corrado. Poi l'ultimo Spleen il 2.0 era Corrado.                   

   

immagine del 1989: discoteca Spleen...qui Ebreo e Corrado in consolle 

NEGLI ANNI 90 , MENTRE MOLTI DJ'S VENGONO CONTAMINATI NELLE LORO PERFORMANCE MUSICALI DALLO STILE ACID-JAZZ ( UNA COMPOSIZIONE CHE NASCE DALLA MESCOLANZA DELLA BLACK MUSIC AMERICANA CON INFLUENZE FUNK-POP HOUSE E RAP), UN ESEMPIO LAMPANTE CI VIENE OFFERTO DA BALDELLI ALLA BAIA IMPERIALE ......

nella foto sopra....alla fine degli anni 80, inizio anni 90....bagarre nella consolle della Baia Imperiale...nella foto mescolati a calorosi fan's  i dj's Claudio Tempesta, Gianni Parrini e Daniele Baldelli. 

..... ALTRI DECIDONO DI UNIRE LE FORZE E CREARE GRUPPI INDIPENDENTI ;E' COSI CHE NASCE LA COSMIC-MUSIC-GERMANY CON I DJ'S EGGER , CORRADO , YANO E ALTRI AUSTRIACI E TEDESCHI. TRA GLI EVENTI ORGANIZZATI DA COSMIC-GERMANY , IL PIU' IMPORTANTE E' SENZ'ALTRO L'AFROMEETENG AL PALASPORT DI INNSBRUCK , EVENTO CHE SI RIPETE DA MOLTI ANNI INTORNO ALLA PRIMA SETTIMANA DI GIUGNO. ALTRO GRANDE "MOVIMENTO" CREATO INTORNO AL 1995 E' WORLD TRIBAL SOUND , L'UNIONE DI PR E DJ'S DI PIU' DISCOTECHE: YANO E MORGAN DELL'AFROCITY-STARGATE, MAURI E NELLO DELL'AFROSTATION DI BERGAMO, BORGO E P.KUCE' DELLE SABBIEMOBILI, SEMPRE A BERGAMO. 

 

  

                       

                                                                                                                                                                          (Yano)                    (Stefan Egger)

SICURAMENTE IL PIU' IMPORTANTE AVVENIMENTO ORGANIZZATO OGNI ANNO DA WTS E' L' INTERNATINAL AFRO FESTIVAL CHE SI TIENE AL PALAJ DEL LIDO DEGLI SCACCHI VICINO A FERRARA  , DOVE SU DI UNA SUPERFICIE DI 30.000 MQ VENGONO OSPITATE BANCARELLE ETNICHE E UN MEGA PALCO DOVE SI ESIBISCONO DJ'S E PERCUSSIONISTI.

foto sopra Claudio Rispoli (dj Moz-Art) e Manu DiBango al Wiesen festival del 2011

Approfondimento su grandi eventi.  Il primo festival di Wiesen (Austria) fu nel 1976, molti artisti di successo a livello internazionale erano proprio come nuovi arrivati....dal prato del Festival si poteva ascoltare una grande varietà di generi musicali ..dal Jazz al Funk, attraverso Reggae e World Music, dal Rock, Punk, Elettronica e Hip-Hop, Fusion. Aproposito di Fusion....Emmanuel N'Djoké Dibango noto come Manu Dibango (Douala, 12 dicembre 1933) è un sassofonista e vibrafonista camerunese.Ha sviluppato uno stile fusion che contamina il jazz con la musica tradizionale camerunense. Dibango ha collaborato con molti artisti del panorama della world music, fra cui Fela Kuti, Herbie Hancock, Bill Laswell, Bernie Worrell, Ladysmith Black Mambazo, Sly and Robbie, Eliades Ochoa e Jovanotti. Ha realizzato una vasta discografia personale che include quello che alcuni critici considerano il primo album di disco music della storia Soul Makossa. (cit.Wiki)

 

....Foto sopra: un'immagine emblematica dell'edizione 2016 del Festival della Disco...da sinistra Ronnie Jones, Daniele Baldelli, Claudia Barry e l'organizzatrice Cristina Tassinari.

Dal Remember Baia al Festival Discomusic.  Dal 1999 è diventato un incontro fisso per tutti gli appassionati...stiamo parlando del "Remember Baia" l'appuntamento con la musica del 77/79 (epoca d'oro della dance) che ogni anno si tiene nella splendida location della Baia Imperiale di Gabicce e curata nei primi anni dalla coppia Baldelli e Mozart, ultimamente solo dal primo.
Gabicce è certamente la “patria” italiana della Disco Music. La sua collina e la sua spiaggia, locali come Baia Imperiale (ex Baia degli Angeli) ed Eden Rock, sono stati i primi palcoscenici da cui la discomania è partita alla conquista del nostro Paese. A Gabicce è nato e si è sviluppato per arrivare fino a oggi un nuovo modello di intrattenimento e divertimento. Nel 2015 la svolta....“L’idea nasce dall’atmosfera anni ‘70 che si respira ancora oggi appena si approda a Gabicce Monte. Rinomatissima in quegli anni sia dal punto di vista del costume sia delle mode. Obiettivo è riportare in auge quella località dal panorama mozzafiato e i due locali storici che hanno segnato l’arrivo della disco in Italia. Questo mix di combinazioni esplosive ha fatto pensare ad un festival della Disco Music proprio lì”. Nasce così "Disco Diva" ....le canzoni dei grandi interpreti dell’indimenticabile stagione degli anni ’70 ad essersi guadagnati uno spazio senza tempo nella memoria e nell’immaginario di tutti noi oltre ai grandi performer, alle band e gruppi vocali di quel decennio. E’ fenomeno sociale, culturale, di costume. Attraversa e lega generazioni e fasce d’età differenti: dagli ex baby boomers agli adolescenti dei nostri giorni.
Nessun revival o rischio di “nostalgia”, la Disco Music è divertimento, ballo, desiderio di stare insieme accompagnati da una colonna sonora apprezzata e seguita da milioni di persone.
La manifestazione ideata e curata nella sua direzione artistica da Cristina Tassinari nasce e cresce a partire dal grande successo della sua edizione “numero zero” del 2015....più di 7 mila persone hanno ballato e fatto festa nelle diverse location di Gabicce monte e Gabicce mare, accompagnati da 22 dj’s e hanno seguito i concerti di disco star come: Gibson Brothers, Santa Esmeralda, Kenny Carpenter e Daniele Baldelli. Ma chi è Cristina Tassinari?
Giornalista e conduttrice tv e radio, conduttrice ed autrice dal 2004 al 2007 di un programma su “tele1” dedicato alla musica, eventi e concerti. Conduttrice di 2 programmi su Rairadiouno dedicati alla musica ed intrattenimento: “Caffè ristretto” e “Doppio femminile”. Opinionista fissa a “Italia sul 2” (Rai2) e “Vita in diretta” (Rai1), Vero Tv, ha condotto la diretta radiofonica in contemporanea tv su Raiuno per Radiouno del Festival di Castrocaro (edizione 2010-2011) e “Ciak si canta” (edizione 2011), è stata giudice radio per “X Factor” edizione 2010, ha condotto il dopo festival di Sanremo 2011 con Pupo per Radio1 e partecipato alla diretta tv del Festival, è stata opinionista durante il Festival su vari programmi RAI (“se..a casa di Paola”, “Mezzogiorno in famiglia”, ecc.). Attualmente inviata per Rai2 di “Cronache animali” già alla sua 3a edizione ed opinionista su Rai1 a “Torto o ragione”.
A giugno 2015 è stata l’ideatrice del festival “Disco Diva”.
Art-director di numerosi locali prestigiosi della riviera romagnola dal 1990 ad oggi, appassionata di musica e forte intenditrice della discomusic, soul and funk.

Approfondimento. Già dalla metà degli anni 70 a Castagnaro, in provincia di Verona, si trova questo locale che proponeva musica alternativa. La struttura composta da una sala grande e due privee, di cui uno situato al piano secondo nel corso degli anni ha cambiato alcune volte il nome. Nato come Zodiaco, nel corso della sua esitenza è poi diventato The Bridge...poi Stargate ....mentre con la gestione artistica di Yano dj è divenuta AfroCity...un vero e proprio tempio della musica afro..nelle tre sale: jungle room (new afro)..remember privee (old afro funky) infine nell'Invidia room elettro-house e trance..all'interno del locale sei bar e una paninoteca. 

 

PER CHI VUOL ASCOLTARE DELLA "BUONA MUSICA" C'E' SOLO L'IMBARAZZO DELLA SCELTA, ALMENO NEL NORD/CENTRO ITALIA. CI SONO MOLTI LOCALI CHE PROPONGONO SERATE AFRO, CITO COME ESEMPIO:  IL DRIVE INN DI VILLA CELLA (RE) CON ANDY E CELU, L'AFROCITY DI CASTAGNARO (VR) CON YANO E MORGAN, LO ZANZIBAR  A GHEDI (BS) CON CORRADO , IL MELODY A RIMINI CON FARI, TBC E RABA, LO JAMAE-Itinerante CON EBREO, FATTORI, MEO E PERY. MI SCUSO FIN D'ORA CON TUTTI GLI AMICI CHE PER VARIE RAGIONI NON HANNO VISTO COMPARIRE  LORO FOTO O VOLANTINI , OPPURE CON ALCUNI DJ EMERGENTI CHE NON HO CITATO E LI RASSICURO DICENDO CHE IN QUESTA "ZONE" C'E' POSTO PER TUTTI! UN CONSIGLIO SPASSIONATO E' QUELLO DI LEGGERE MENSILMENTE LE NEWS DI AFROZONE CON TUTTI GLI APPUNTAMENTI PIU' IMPORTANTI DEL NOSTRO CIRCUITO. UN RINGRAZIAMENTO INOLTRE A TUTTI COLORO CHE CI HANNO AIUTATO CON MATERIALE E NOTIZIE ALLA REALIZZAZIONE DI "AFROSTORY"  E UN SALUTONE A COSMIC-MUSIC GERMANY E A SABBIEMOBILI BERGAMO CHE HANNO SCELTO PER IL LORO SITO L'AFROSTORY DI AFROZONE...PER NOI GRANDE MOTIVO DI ORGOGLIO!!!!  

 

Un particolare ringraziamento ad AFROZONE per la straordinaria ricerca di tutte le  informazioni qui riportate.

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